martedì 6 settembre 2011

Ripristinare la Libertà Con Tre Brevi Leggi

La libertà è la necessità suprema ed inviolabile che un uomo deve possedere. Ma negli anni questa necessità è stata sempre più fatta sbiadire agli occhi della popolazione, l'amore verso le istituzioni che ci "proteggono", utilizzato come cavallo di Troia, è negli anni servito come espediente per relegare la persona in una stanza 3x2, prontamente arredata ed addobbata a prigione mentale in cui bearsi della magnanimità dei carcerieri. Pura e semplice sindrome di Stoccolma. La prigione si sta facendo vecchia però, i carcerati stanno studiando le mosse dei carcerieri ed anche quelli più assuefatti iniziano ad avere dubbi. Il dubbio, corrode, il dubbio lavora al di sotto della coscienza, non da pace; infine fa giungere alla verità. Proteste sconnesse si vedono un pò in tutto il mondo, ma io focalizzerei di più la mia attenzione su quello che sta accadendo in Israele dove 430,000 persone sono scese in piazza per protestare contro i prezzi in continua crescita. Ma siamo solo all'inizio, le persone ancora non capiscono che ciò è accaduto a causa dell'incremento dell'offerta di denaro del 52% da parte della banca centrale. Ron Paul sta cercando di far capire che il problema, difatti, è la banca centrale; quando vedremo sui cartelli di protesta "End the central banks" sarà un passo nella giusta direzione.
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di Gary North


Supponiamo che ad un certo punto nel futuro, il Congresso approverà ed il presidente firmerà tre leggi. Queste tre leggi spoglierebbero dal potere il governo degli Stati Uniti su una scala inimmaginabile anche per i membri irriducibili del Tea Party. Sarebbero tre brevi leggi:

Il governo degli Stati Uniti abolisce sin da ora il Federal Reserve Act del 1913 e tutte le successive leggi connesse al sudetto.

Il termine ultimo per compilare e presentare tutte le imposte federali sul reddito si sposterà nel successivo anno fiscale, dal 15 aprile al primo lunedi di novembre.

Le ritenute per tutte le imposte federali sono sin da ora abolite.


Pensate cosa significherebbe tutto ciò. Primo, la banca centrale degli Stati Uniti diventerebbe solo l'ennesima banca indebitata – la banca più indebitata del paese. Non possiederebbe più una garanzia di privilegio dal governo degli Stati Uniti. I membri del Consiglio Direttivo non sarebbero più pagati dal governo degli Stati Uniti, né qualsiasi altro impiegato del Consiglio. Il Consiglio dovrebbe abbandonare il suo indirizzo web: www.federalreserve.gov. Niente più ".gov".

Secondo, agli elettori sarebbe ricordato in ogni elezione annuale del Congresso quanto denaro sta costando loro il governo. Non avrebbero più da metà aprile fino ai primi di novembre per dimenticarsene.

Se tutte le imposte federali sul reddito fossero dovute lo stesso giorno, questo giorno diverrebbe il più pauroso ed odiato giorno dell'anno, supponendo che non lo sia già. Io chiedo: Perché non far cadere questo giorno 24 ore prima le elezioni federali?

I moduli dell'imposta individuale sul reddito devono essere inviati entro il 15 aprile. Pensate a questa data. Prima che si voti a novembre, i contribuenti hanno quasi sette mesi per dimenticare la sofferenza dei tributi versati nel mese d'aprile e la compilazione del successivo modulo arriverà solo sei mesi dopo. Lontano dalla vista, lontano dalla mente.

Io dico, si lasci che ogni cittadino ricordi della precedente compilazione tributaria e tenga a mente la gestione delle finanze interne quando si appresta ad andare nella cabina elettorale per dare il proprio voto. Lasciate che parli la democrazia!

Terzo, i contribuenti dovrebbero adottare un programma di parsimonia personale e volontaria in modo da mettere da parte il denaro che devono al governo. Ogni giorno di paga dovrebbero fare passi per prepararsi al Giorno della Resa dei Conti. Il governo non farebbe più uso del denaro (senza interessi) della gente per un anno. Il governo non sarebbe più in grado di porsi come un fornitore di bei rimborsi: "denaro gratis!" Il governo non forzerebbe più le persone a rivelare la loro ubicazione per prendere i loro rimborsi.



RITENUTE D'ACCONTO

Il programma delle ritenute d'acconto rende più facile per i governi raccogliere le tasse. Il sistema fu inventato dall'agente di Rockefeller Beardsley Ruml. Quando, nel 1942, se ne uscì col piano di vendere al Congresso l'idea della ritenuta sull'imposta sul reddito, comprese esattamente cosa ciò avrebbe rappresentato per i ricavi raccolti: la loro moltiplicazione.

Ecco qual'era il problema del governo nel 1942: solo cinque milioni sui 34 milioni di americani soggetti all'imposta sul reddito stavano risparmiando per pagarla il 15 marzo 1943. Ciò presentava un grande problema per gli esattori delle tasse, dal momento che le tasse belliche erano aumentate vertiginosamente. Ruml, in precedenza direttore della Laura Spelman Rockefeller Foundation, nel 1942 era presidente della Federal Reserve di New York. Era anche il tesoriere di R. H. Macy & Co. Come tesoriere di Macy, comprendeva bene che la maggior parte delle persone tende a non risparmiare per spese conosciute. Domandò: Perché non facciamo dedurre dai datori di lavoro i debiti per l'imposta sul reddito dei loro impiegati? Presentò ciò al Congresso nel 1942 ed il Congresso nel 1943 approvò una legge sulla raccolta delle tasse che includeva la ritenuta di Ruml: il Current Tax Payment Act.

Il Dipartimento del Tesoro si mise al lavoro per difendere questo programma. Usò lo staff dell'economista Milton Friedman per svolgere il più della ricerca.

Il progetto funzionò? Oltre le migliori aspettative dei politici. Nel 1942 il governo degli Stati Uniti raccolse 3.2$ miliardi dalle imposte sul reddito. Nel 1943, prima che la legge divenisse pienamente operativa, raccolse 6.5$ miliardi dalle imposte sul reddito. Nel 1944 raccolse 20$ miliardi. ("Historical Statistics of the United States," Pt. 2 [1975], p. 1105.)

La ritenuta d'acconto era legge, approvata come una misura in tempo di guerra. Naturalmente non fu mai abrogata nel 1945.

Il sistema della ritenuta d'acconto è popolare nel governo federale per quattro ragioni. Primo, il governo trattiene deliberatamente di più. Questo forza i contribuenti a compilare i loro moduli per prendere i loro rimborsi. Devono identificare dove vivono. Secondo, crea una risposta emotiva della serie "denaro gratis dal governo" quando arriva l'assegno di rimborso. Terzo, il governo usa questo denaro, senza interessi, durante l'anno fiscale. Quarto, rende le imposte sul reddito e le tasse della Previdenza Sociale meno dolorose e pertanto più accettabili.

Se le ritenute fossero abolite, il declino nelle entrate sarebbe immediato, permanente e drastico. Poi, il secondo lunedì di novembre, ci sarebbe disperazione in ogni dove. Difficilmente qualcuno risparmierebbe tutto il denaro dovuto durante l'anno. Dove prenderebbero il denaro per pagare? Da nessuna parte. Così, molti non compilerebbero nulla. Sarebbe impossibile per l'IRS poter inseguire tutti i residenti che non compilano i moduli.

Non appena i contribuenti comprenderebbero che ci sono troppe persone da incarcerare, capirebbero l'enorme potere che posseggono. Il Congresso non potrebbe fare niente. Dovrebbe tagliare le tasse ad un livello tale affinché le persone mettano da parte il denaro per pagare. Dovrebbe emettere bond con maggiori interessi per gli anticipi erariali.

Il governo dovrebbe andare in default per i suoi debiti.

Menziono ciò come un promemoria: l'intero sistema di potere federale giace su tre leggi, due delle quali sono essenzialmente tecniche, ovvero, la data per la compilazione delle imposte e la ritenuta d'acconto. Queste due leggi tecniche sono le fondamenta del moderno welfare-warfare state. Rimuovete queste due colonne e l'intero sistema federale andrà a terra.



PERCHE' IL DEFAULT E' INEVITABILE

Non c'è alcuna scuola di pensiero accademico tranne quella Austriaca che suggerisce seriamente che il debito federale dovrebbe tornare a zero, come lo fu per un anno: 1836. L'idea di un governo civile privo di debiti è considerata universalmente come utopica.

Alcuni membri del Tea Party dicono che il debito del governo è troppo grande, ma nessuno raccoglierà i voti del Tea Party invocando eccedenze permanenti nel budget sufficienti da ridurre a zero il debito nei prossimi 20 o 30 anni. Ciò richiederebbe tagli alla spesa che gli elettori di oggi non tollereranno: Previdenza Sociale ed Assistenza Sanitaria.

Tutti questi programmi saranno infine tagliati, o con tagli pezzo per pezzo, o con l'iperinflazione, oppure con un totale default del governo. Ma i politici di oggi negano ciò, così la maggior parte degli elettori immagina che, in qualche modo, queste promesse non saranno rotte da crisi finanziarie a lungo termine nel futuro. Non è che nasce un babbeo ogni minuto. Al contrario, nascono ogni minuto gli elettori che un giorno domanderanno al Congresso di andare in default. Invece i babbei vanno in pensione ogni minuto. Sono i perdenti sicuri.

"Siamo in debito con noi stessi" è lo slogan popolare dei difensori del debito federale. Lo è sempre stato sin dal New Deal degli anni trenta. E' un'idea svitata. Debitori specifici sono in debito di uno specifico ammontare verso specifici creditori in un periodo di tempo specifico. Nessuno afferma che, in caso di debito privato, siamo in debito con noi stessi, tuttavia l'idea è presa seriamente da una vasta percentuale degli elettori quando pensano al debito del governo.

Visto che il debito è accumulato sconsideratamente e visto non viene fatto nulla per fermare ciò, la probabilità statistica di un default aumenta. Uno statistico può vedere quello che sta arrivando. Anche un politico, ma non lo ammetterà davanti alla gente. Un elettore più vecchio dovrebbe vederlo, ma ha un'insita preferenza a non vederlo. Pensa: "Ho pagato così tanto denaro al sistema. Merito di essere pagato." Questa è la teoria della politica del "quello che uno si merita". Conduce ad un debito federale in perenne crescita basato su smentite sempre più assurde.

Non è una questione di default si/default no. E' una questione di che tipo di default e quando. E' una questione di quali manzi saranno macellati.



DEBITO FEDERALE, INFLAZIONE E DEFLAZIONE

La maggior parte del debito possseduto dalla Federal Reserve è debito federale, sia bond del Tesoro sia IOU di Fannie Mae e Freddy Mac. Dato il modo di operare della Federal Reserve, ciò in superficie pare creare un problema teorico per quei pochi economisti che favoriscono eccedenze nel budget per ridurre il debito federale a zero. Ecco perché. Se il debito federale è la base legale della base monetaria e se la base monetaria della FED è la base legale dell'emissione di prestiti del sistema bancario commerciale e pertanto della sua creazione di denaro (M1), allora qualsiasi tentativo di estinguere il debito pare richiedere una di queste due cose:
  1. forzare la Federal Reserve a deflazionare, oppure
  2. forzare la Federal Reserve a sostituire altro debito dopo il debito federale ripagato.

Come mostrerò, questo dilemma non è necessario che esista , ma è stato sollevato dai media finanziari. Ecco il discorso. "Semmai la FED fosse forzata a deflazionare mediante la vendita dei suoi IOU del governo di nuovo al governo, ci sarebbe una deflazione nei prezzi inaudita. I prezzi cadrebbero del 50% o più – probabilmente del 90%."

E' vero? I prezzi non sono aumentati in accordo all'aumento della base monetaria della FED sin dal 2008. Questo perché le banche commerciali hanno aumentato i loro possedimenti di riserve in eccesso alla FED.

Consideriamo lo scenario #1: la FED perde il suo status come agenzia connessa al governo. Le sue riserve in eccesso sarebbero ritirate. La FED andrebbe poi in bancarotta, spazzando via di conseguenza i possedimenti di riserve in eccesso delle banche commerciali.

Se la FED, ormai indipendente, potesse in qualche modo soddisfare questi obblighi, le banche commerciali comprerebbero il debito del Tesoro o altre forme di debito. Ci sarebbe inflazione di massa, poi iperinflazione: circa del 20% all'anno. Le banche commerciali metterebbero in uso le sue riserve legali create dalla FED nel 2008 e nel 2010.

La FED potrebbe comprare il debito del Tesoro solo se altri possessori del debito del Tesoro accettassero il suo denaro creato dal nulla. Ma chi accetterebbe un pagamento da una banca privata sovra-indebitata che non ha più legami con il governo degli Stati Uniti?

Considerimo lo scenario #2: il governo lascia che la FED ricopra ancora il ruolo di banca centrale. Il governo poi inizia a ripagare il suo debito. Il risultato ultimo sarebbe che la banca centrale e le banche commerciali non possiederebbero più debito federale. Ciò significherebbe un cambiamento nella base degli asset da IOU emessi dal governo ad IOU emessi da altri: forse governi esteri o forse corporazioni.

C'è un mito secondo cui il governo degli Stati Uniti creerebbe deflazione di massa semmai iniziasse a ripagare il proprio debito. Questo perché la FED possiede debito del Tesoro. Ma per ogni bond acquistato dal governo e ritirato, non ci sarebbe bisogno di alcuna deflazione. Dipende dalla reazione della gente. Se i depositanti pensano che gli asset delle banche sono liquidi e sicuri, non assalteranno gli sportelli delle banche. E non lo faranno nemmeno gli altri agenti che estendono il credito alle banche. La banca può comprare altri IOU per sostituire quelli del Tesoro.

La FED può comprare bond del Tesoro da chiunque li possegga. Al governo federale occorrerebbero decenni per ricomprare tutti i suoi bond on-budget che sono posseduti dalla gente. Alle banche occorrerebbe tempo per sostituire i bond del Tesoro con IOU emessi da altre agenzie.

In un sistema bancario a riserva frazionaria, il debito incoraggia l'emissione di denaro. Ma è una questione di precedenti storici se il debito del governo deve essere usato dalla banca centrale come sua base di asset. Non c'è niente in teoria che richieda ciò.

Il libro di testo standard d'economia, che giustifica il sistema bancario centrale, indica che le banche centrali comprano IOU del governo con denaro creato dal nulla. I libri di testo non affrontano mai la questione di come il governo possa mai ridurre a zero il suo debito senza creare deflazione di massa. Questo perché i libri di testo discutono raramente la fattibilità di un governo privo di debito. Tale visione è presentata come utopica, semmai venisse menzionata.

Quindi, l'argomento per cui il governo privo di debito produrrebbe deflazione di massa è lasciato ai non-economisti, più probabilmente ai Greenbacker che invocano l'emissione di denaro fiat da parte del Congresso. Si oppongono al debito del governo ed alla riserva frazionaria, ma favoriscono il denaro fiat emesso dal Congresso. Sono soliti essere associati all'estrema sinistra, ma di questi tempi, sono associati all'estrema destra. Sono inflazionisti e difensori del welfare state. Ho scritto contro su di loro per 45 anni.


Non c'è alcuna ragione teorica dove la riduzione del debito federale a zero scateni deflazione monetaria o deflazione nei prezzi. La riserva frazionaria ad un certo punto si sgonfierà, ma solo perché i governi non potranno più raccogliere abbastanza denaro per salvare il sistema bancario.

La banca centrale può cessare di acquistare il debito del Tesoro per questa ragione: continuare a comprarlo significherebbe iperinflazione. Ciò terminerebbe l'acquisto automatico di debito federale. Ciò a sua volta farà aumentare i tassi d'interesse e produrrà la Grande Depressione II.

Alternativamente, la banca centrale può continuare a comprare debito federale e produrre iperinflazione, il che condurrà ad una deflazione post-inflazione, quando gli zeri saranno tolti dalla valuta.

In entrambi i casi, la causa della deflazione non sarà il ripagamento del debito federale. Al contrario, la causa sarà l'incremento sempre crescente del debito federale.



CONCLUSIONE

La libertà è possibile. Non penso che sia probabile nel futuro più prossimo. Ci vorranno tre leggi:
  1. abolizione del sistema bancario centrale;
  2. connessione temporale tra il pagamento erariale ed il giorno elettorale;
  3. abolizione delle ritenute d'acconto.

Se e quando arriveremo a questo punto, il governo finirà sotto la definizione di tirannia fornita nella Bibbia per i governi che tassano al 10% o di più (Samuele I 8:14, 17).

Alvin Rabushka, studente preminente della tassazione nell'America coloniale, ha puntato alla storia della tassazione americana dopo la Federal Reserve ma prima del New Deal e delle ritenute d'acconto. La maggior parte delle persone è ignara di ciò:

Ciononostante, riflettendo sui suoi ascendenti coloniali, le dimensioni del governo federale rimasero piccole, consumando solo il 3% delle entrate nazionali nel 1929. Gli Stati rimasero la fonte principale della tassazione e della spesa, consumando il 7% delle entrate nazionali nel 1929. Ci volllero delle leggi approvate durante la Grande Depressione per cambiare l'accordo tra gli americani ed il loro governo, aumentando la quota di tasse imposte da un decimo ad un terzo delle entrate nazionali in tempo di pace, più alta durante il periodo di guerra. Le radici coloniali della tassazione americana andarono perse nella trasformazione che ebbe luogo nel ventesimo secolo.


Vorrei tornare al 1912. Voi no?

Ovviamente il 1775 sarebbe molto meglio: circa 1% delle entrate nazionali che in tasse andavano alla Gran Bretagna.

Forse potremmo ottenere una nuova Dichiarazione d'Indipendenza per farci ritornare alla "tirannia" del 1775. "Quando nel corso degli eventi umani, diviene necessario", ecc. ecc.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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