sabato 12 novembre 2011

Perché C'è una Crisi dell'Euro?

Ormai abbiamo capito che i vari fantocci piazzati nei posti strategici, sono solo dei lacché delle figure che sono dietro di loro. Diamo un'occhiata al loro passato: Mario Draghi (Goldman Sachs, Banca Mondiale), Lucas Papademos (FED di Boston, Commissione Trilaterale, BCE), Mario Monti (Bilderberg, Commissione Trilaterale, amicone di James Tobin). Ma ci potrebbe essere un altro avvicendamento sul fronte Europeo, con il presidente del Portogallo che chiede un maggiore intervento della BCE per i bond Portoghesi. L'unica soluzione è la bancarotta di quei governi che non possono pagare i loro conti, ma questa ipotesi non verrà presa in considerazione perché i banchieri possiedono in pancia troppa cartaccia dei governi e non vogliono subire perdite.
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di Philipp Bagus


Giovedì, 28 Ottobre 2011, i prezzi dei titoli Europei sono aumentati vertiginosamente. Le grandi banche, come Société Générale (+22.54%), BNP Paribas (+19.92%), Commerzbank (+16.49%) e Deutsche Bank (+15.35%) hanno sperimentato guadagni fantastici in un giorno. Cosa è successo?

Oggi le banche non sono istituti di libero mercato. Vivono in simbiosi con i governi che stanno finanziando. La sopravvivenza delle banche dipende da privilegi e dagli interventi del governo. Tali interventi, spiegano i guadagni azionari insoliti. Mercoledì sera, un vertice UE ha limitato le perdite al 50% che le banche Europee si accolleranno per finanziare l'irresponsabile del governo Greco. Inoltre, il vertice ha dimostrato che l'élite politica Europea è disposta a mandare avanti il gioco attuale e continuerà a salvare il governo della Grecia e degli altri paesi periferici. Chiunque riceve denaro dal governo Greco beneficia dal piano di salvataggio: i dipendenti pubblici Greci, i pensionati, i disoccupati, i settori agevolati, le banche Greche — ma anche le banche Francesi e Tedesche.

I politici Europei vogliono che l'euro sopravviva. Per consentire ciò, pensano che devono salvare i governi irresponsabili con i soldi pubblici. Le banche sono i principali creditori di tali governi. Così, i titoli bancari sono saliti.

Il pasticcio della spesa è un cerchio. Le banche hanno finanziato governi irresponsabili come quello della Grecia. Ora il governo Greco è parzialmente in default. Di conseguenza, i governi Europei salvano le banche direttamente o dando prestiti al governo Greco. Le banche possono poi continuare a finanziare i governi (i prestiti al governo Greco e ad altri). Ma chi, alla fine, pagherà davvero per tutto questo casino? Questa è la fine della nostra storia. Cominciamo dall'inizio che coincide con i beneficiari dell'ultimo vertice UE: il sistema bancario.



L'Origine della Calamità: l'Espansione del Credito

Quando le banche a riserva frazionaria espandono il credito, ne scaturiscono cattivi investimenti. Gli imprenditori indotti dai tassi di interesse artificialmente bassi si impegnano in nuovi progetti di investimento che i tassi di interesse più bassi improvvisamente fanno sembrare redditizi. Molti di questi investimenti non sono finanziati da risparmi reali, ma solo dal denaro creato dal nulla dal sistema bancario. I nuovi investimenti assorbono le risorse importanti da altri settori che non sono così tanto influenzati dall'afflusso di nuovo denaro. Ne risulta una vera e propria distorsione nella struttura produttiva dell'economia. Nel ciclo precedente, i cattivi investimenti nel mercato immobiliare in piena espansione erano in contrasto con colli di bottiglia importanti come quelli nel settore delle materie prime.



Le Distorsioni Reali Innescano una Crisi Finanziaria

Nel 2008, la crisi dell'economia reale ha innescato una crisi bancaria o finanziaria. Tassi di interesse artificialmente bassi hanno favorito l'accumulo eccessivo di debito per finanziare le attività in bolla. Quando i cattivi investimenti sono diventati evidenti, il valore di mercato di questi investimenti è calato bruscamente. Parte di questi asset (cattivi investimenti) era di proprietà del sistema bancario o finanziato da esso.

Mentre i cattivi investimenti venivano liquidati, le aziende sono fallite e le persone hanno perso i loro lavori in bolla. Le persone hanno iniziato ad andare in default per i loro mutui e per altri pagamenti di credito. Le imprese in bancarotta hanno smesso di pagare i loro prestiti alle banche. I prezzi degli asset, come i prezzi delle azioni, sono crollati. Di conseguenza, il valore degli asset bancari è evaporato, riducendo il loro patrimonio netto. Anche la liquidità bancaria è stata influenzata negativamente poiché i mutuatari sono andati in default per i loro prestiti bancari.

Come conseguenza della situazione di ridotta solvibilità delle banche, un problema proveniente dalle distorsioni nell'economia reale, le istituzioni finanziarie hanno quasi smesso di prestare denaro tra di loro nell'autunno del 2008. La liquidità interbancaria è stata prosciugata. A ciò si è aggiunto il fatto che la riserva frazionaria delle banche è intrinsecamente illiquida, e non sorprende che il crollo finanziario è stato fermato solo con interventi massicci da parte delle banche centrali e dei governi di tutto il mondo. La vera crisi ha causato una crisi finanziaria.



Condizioni per la Ripresa Economica

La ripresa economica richiede che la struttura della produzione si adatti ai desideri dei consumatori. I cattivi investimenti devono essere liquidati per liberare risorse per nuovi progetti che sono richiesti con più urgenza. Questo processo richiede diversi aggiustamenti.

In primo luogo, i prezzi relativi si devono adeguare. Per esempio, i prezzi delle case devono calare, il che renderebbe relativamente più redditizi altri progetti. Se i prezzi relativi delle case non calano, sarebbero costruite più case, aggiungendosi alle distorsioni esistenti.

In secondo luogo, il risparmio deve essere disponibile per finanziare gli investimenti nei settori finora trascurati, come il settore delle materie prime. Ulteriori risparmi accelerano il processo poiché i nuovi processi necessitano di risparmi.

Infine, i mercati dei fattori devono essere flessibili per consentire ai fattori di produzione di spostarsi dai settori in bolla ai progetti richiesti con più urgenza. I lavoratori devono smettere di costruire ulteriori case e devono invece impegnarsi in progetti più urgenti, come ad esempio la produzione di olio.

I fallimenti sono un'istituzione che può accelerare il processo di adeguamento dei prezzi relativi, trasferendo risparmi e fattori di produzione. Favoriscono una rapida vendita dei cattivi investimenti, liberando risparmio e fattori di produzione. I fallimenti sono quindi essenziali per una ripresa veloce.



Una Liquidazione Veloce E' Ostacolata dai Costi Alti

Tutti e tre gli aggiustamenti sopracitati (variazione dei prezzi relativi, aumento del risparmio privato, e flessibilità nel mercato dei fattori) sono stati inibiti. Non sono stati permessi molti fallimenti che avrebbero dovuto avere luogo. I governi sono intervenuti sia nell'economia reale che nel settore finanziario. Supportano le aziende in lotta tramite prestiti agevolati, programmi come denaro per i rottamatori, o tramite lavori pubblici.

I governi hanno inoltre sostenuto e salvato le banche con l'acquisto di asset problematici o con iniezioni di capitale. Visto che i fallimenti non hanno potuto avere luogo, la liquidazione dei cattivi investimenti è stata rallentata.

I governi inoltre hanno inibito la flessibilità per i mercati dei fattori ed hanno sovvenzionato la disoccupazione pagando sussidi di disoccupazione. Ai prezzi in bolla non è stato permesso di adattarsi rapidamente, ma sono stati in qualche modo appoggiati da interventi statali. Il governo ha risucchiato i risparmi privati con le tasse ed le ha sperperate mantenendo una struttura di produzione obsoleta. Le banche hanno finanziato la spesa pubblica con l'acquisto di bond del governo. Mettendo denaro nel settore pubblico, le banche hanno avuto meno fondi a disposizione per concedere prestiti al settore privato.

I fattori di produzione non sono stati spostati velocemente in nuovi progetti, perché quelli vecchi non sono stati liquidati. Sono rimasti bloccati in quello che sostanzialmente erano i cattivi investimenti, soprattutto in un settore finanziario gonfiato. La mobilità dei fattori è stata rallentata dai sussidi di disoccupazione, dai privilegi sindacali e da altre norme del mercato del lavoro.



La Crisi Reale e Finanziaria Innesca una Crisi del Debito Sovrano

Tutti questi sforzi per prevenire una rapida ristrutturazione hanno implicato un enorme aumento della spesa pubblica. La spesa pubblica era già aumentata negli anni precedenti alla crisi grazie al boom artificiale. Il boom indotto dal credito aveva causato bolle in diversi settori, come in quello immobiliare o nel mercato azionario. Le entrate fiscali erano salite ed erano state prontamente spese dai governi in nuovi programmi di spesa. Tali entrate sono ora scomparse. Sono anche calate le entrate del governo dalle imposte sul reddito e dalla previdenza sociale.

Con la spesa pubblica che prolunga la crescita della crisi e le entrate in calo, i debiti pubblici ed i deficit sono alle stelle.[1] La crisi dell'economia reale e finanziaria ha portato ad una crisi del debito sovrano. Gli investimenti improduttivi non sono stati ristrutturati, e le perdite non sono scomparse, perché l'intervento del governo ha inibito la loro liquidazione. La proprietà dei cattivi investimenti e le perdite derivanti da essi sono state in gran parte socializzate.



La Crisi del Debito Sovrano Innesca la Crisi Valutaria

Il passo successivo nella logica dell'interventismo monetario è una crisi valutaria. Il valore delle valute fiat è in ultima analisi sostenuto dai rispettivi governi e banche centrali. I bilanci delle banche centrali si sono considerevolmente deteriorati durante la crisi e con essi la capacità delle banche di difendere il valore delle valute che emettono. Durante la crisi, le banche centrali hanno accumulato asset cattivi: prestiti alle banche zombie, titoli garantiti da asset sopravvalutati, obbligazioni dei governi in difficoltà, ecc.

Per sostenere il sistema bancario durante la crisi e limitare il numero dei fallimenti, le banche centrali hanno dovuto mantenere i tassi di interesse a livelli storicamente bassi. Hanno così facilitato l'accumulo di debiti da parte dei governi. Di conseguenza, c'è stata una certa pressione sulle banche centrali per far uscire dai guai i governi attraverso la stampa di denaro. Infatti, abbiamo già visto emanare dalla FED il quantitative easing I ed il quantitative easing II. La Banca Centrale Europea ha anche iniziato a comprare titoli di stato e ad accettare garanzie collaterali di bassa qualità (come i titoli di stato Greco) come ha fatto la Banca d'Inghilterra.

Le banche centrali stanno producendo più base monetaria e stanno riducendo la qualità dei loro asset.

I governi, a loro volta, sono in cattive condizioni di ricapitalizzazione. Hanno bisogno di ulteriore produzione di denaro per rimanere a galla. A causa del loro indebitamento eccessivo, ci sono diversi modi con cui i governi possono influenzare negativamente il valore delle valute che emettono.

I governi possono andare direttamente in default per i debiti cessando di pagare le loro obbligazioni. In alternativa, possono farlo indirettamente attraverso un'elevata inflazione (un'altra forma di default). Qui ci troviamo di fronte ad un possibile feedback continuo per la crisi bancaria. Se i governi vanno in default per i loro debiti, le banche che detenevano questi debiti sono influenzate negativamente. Poi potrebbe essere necessario un altro piano di salvataggio del governo per salvare le banche. Questo salvataggio sarebbe probabilmente finanziato da maggiori debiti che richiedono maggiore produzione di denaro e diluizione. Tutto questo riduce la fiducia nelle valute fiat.



Conclusione

Dopo la crisi dell'economia reale, del settore finanziario e dei debiti pubblici, la logica dell'interventismo ci porta ad una crisi valutaria. La crisi valutaria si sta proprio svolgendo davanti ai nostri occhi. La crisi è stata parzialmente nascosta mentre l'euro e il dollaro si stanno deprezzando quasi allo stesso ritmo. La crisi valutaria si manifesta, tuttavia, nel tasso di cambio col franco Svizzero o il prezzo dell'oro.

Quando le valute crollano, solitamente l'inflazione nei prezzi prende vigore. Più unità della valuta devono essere offerte per acquisire beni e servizi. Quello che era iniziato con l'espansione del credito e le distorsioni dell'economia reale, quindi, potrebbe anche finire con alti tassi di inflazione nei prezzi ed una riforma valutaria.

Ora è facile rispondere alla nostra domanda iniziale: Chi sta pagando per i reciproci salvataggi dei governi e delle banche della zona euro? Tutti i possessori di euro, mediante una perdita di potere d'acquisto.

Invece di permettere al mercato di reagire all'espansione del credito, i governi hanno aumentato i loro debiti ed hanno sacrificato il valore delle valute che stiamo usando. Il rimedio alle distorsioni causate dalle espansioni del credito dovrebbe essere la liquidazione veloce dei cattivi investimenti, delle banche e dei governi. Visto che gli utenti innocenti delle valute stanno pagando per i salvataggi, è difficile non essere un liquidazionista.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Il tremendo aumento dei debiti pubblici è tipico dopo una crisi bancaria. Carmen Reinhardt e Kenneth Rogoff hanno scritto in This Time Is Different (2009), p. xxxi: "In media il debito del governo aumenta dell'86% durante i tre anni successivi ad una crisi bancaria."

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6 commenti:

  1. In una puntata di "porta a porta" era stato invitato il presidente dell'ABI, naturalmente è un ottimo banchiere e diceva cose giuste e belle come ad esempio che l'Italia non è la Grecia che siamo un paese ricco che le ns banche sono le piu solide del mondo ed infine che gli italiani dovevano comprare titoli del debito italiano perchè sono solvibili al 100% e non esiste nessun rischio anzi che sono un ottimo investimento da non farsi scappare visti gli attuali rendimenti, belle parole non c'è che dire anzi le condivido in pieno, solo una cosa non capisco se i banchieri sono cosi patriotici perchè fanno lo short selling sui ns titoli di stato???

    A voi l'ardua risposta.....ciao:)

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  2. Ciao Asmy. Sto imparando una cosa mentre porto avanti questo blog e ne frequento di altri. A nessuno frega niente di quello che sta succedendo e non c'è volontà di capirne i meccanismi; quindi ora con la dipartita di Berlusconi si sta solo girando la ruota per inqudrare il nuovo nemico. Quello per eccellenza rimane il "capitalismo", a livello mondiale non lo batte nessuno.

    E allora ecco che da un giorno all'altro ti ritrovi migliaia di pecore che belano contro qualcuno, poi contro quanlcun altro, poi contro un altro ancora, ecc. mentre il padrone metti i paletti tutt'intorno per il recinto. Infine le pecore inizieranno a mordersi a vicenda, mentre la polizia Europea le caricherà di forza sui carri bestiame.

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  3. Non è una sorpresa quella che dici è la normalità, i buoi finchè hanno un pascolo dove brucare non muggiscono, e le signore banche lo sanno benissimo, quindi gli basta un po di erba per far tacere e tenere a bada la mandria, l'unico TORO che stava cercando di smascherare questa sorta di dittatura strisciante era Berlusconi e adesso lo hanno eliminato, infatti aveva osato dire "l'euro ha fallito" ed io da quando Berlusconi si era esposto in questo modo avevo iniziato a contare i giorni che sarebbero trascorsi da li alla fine del suo governo, ne sono passati 87 mica pochi per un comune mortale, considera che l'ultimo politico che provò a sovvertire questo potere fu ucciso, era un certo JF Kennedy...... ma prova a spiegarlo e vedi quanti ne trovi disposti a crederti :):)

    ciao

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  4. Ho la netta senzazione che tra un pò di tempo, qualcuno lo rimpiangerà come qualcuno oggi rimpiange amcora Andreotti. E questi sono i misteri della democrazia. Quello che i parassiti sanno è che la nazione aveva sorpassato il punto di non ritorno già 20 anni fà, ma hanno continuato a pasteggiare ed a recuperare credibilità grazie alla dismissione della lira e l'entrata nell'euro. Lo sapevano allora, lo sanno adesso (non tutti però, alcuni sono talmente ignoranti che non hanno superato il grado evolutivo delle aragoste).

    Berlusconi credeva che zio Mario avrebbe stampato un casino di carta da cesso solo per lui, in modo da poter ripagare i creditori (ecco perché il suo "programma di risanamento" faceva ridere i polli). Peccato che lui non abbia "potenza di fuoco" sufficiente. E se non ce l'hai vieni sodomizzato con un forcone prima che ti sparino in testa, tanto per dare un esempio a tutti quelli che credono di fregare la Mafia...ehm...(colpo di tosse)...la Democrazia e la Civiltà.

    Zombie> Tu parlare troppo!

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  5. ciao, ma con tutta questa espansione di credito, l'inflazione non dovrebbe essere molto più alta?

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  6. Ciao Anonimo. Decisamente si, ma la BCE si sta dannando l'anima per contenerla. Bisogna dire però che prima che il denaro stampato da poco dalla bance centrale, raggiunga l'economia più ampia ce ne vuole di tempo; i lassi di tempo possono variare e non sono mai precisi (i motivi sono molto vari, e ci vorrebbe un discorso a parte per elecarli tutti). Una cosa è sicura, alla fine ci arrivano.

    Diversamente dalla FED, la BCE ha iniziato a comprare totalmente i bond dei governi all'inizio della crisi dei debiti sovrani.

    http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2011/10/ECB%20Berlusconi%20plunge.jpg

    Ogni volta che compra tali bond, il giorno dopo apre la solita asta di sterilizzazione affinché possa trovare il modo di piazzare tali bond. Chiunque li acquisti, infine continuerà a domandare interessi sempre più alti. Ed infine la BCE dovrà fare tutto "da sola".

    Ma gli effetti di tale manovra già li possiamo già "apprezzare".

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