venerdì 12 ottobre 2012

Maghi di Corte e Profeti di Libertà





di Francesco Simoncelli


Ho spesso ripetuto come quello che non si vede sia più importante di quello che si vede. La vita di tutti i giorni si dipana lungo questo binario, e spesso quello che diamo per scontato o non ci sforziamo di carpire è di grande importanza per la nostra vita. Da qui potrebbero scaturire molti esempi, ma manteniamo la nostra discussione su fila economiche e limitiamoci a visionare come, ancora una volta, la maggior parte delle persone si lascia fuorviare da quello che non nota al primo impatto. Oltre all'intuito e all'attenta focalizzazione dei problemi, ci vuole anche un po' di "pratica" per essere dei buoni segugi. La pratica la si acquisisce tenendo a mente una cosa: i pianificatori centrali tendono a mentire. Avendo fissa in mente questa massima, si può procedere a smascherare i loro sotterfugi atti a conservare lo status quo.

I campi in cui applicano le loro distorsioni sono vari, ma quello economico è stato quello più sfruttato di tutti. C'è un motivo. Il mercato è un processo altamente efficiente che tende a smascherare da sé le furbate di coloro che tentano di direzionarlo a piacere, il suo dinamismo lo rende un'anguilla nelle mani di un pescatore inesperto. Si può tentare di tenerla in mano, ma infine trova il modo di sgusciare dalle mani tremolanti del pescatore e tornare in acqua dileguandosi il più rapidamente possibile. Il mercato è l'anguilla, i pianificatori centrali il pescatore.

Ci provano a pescarla, ogni volta utilizzano esche diverse. Sono bravi in questo. Il tempo ha affinato le loro tecniche. Ma sono arroganti e stupidi: nella loro presunzione sono convinti di poter pescare l'anguilla e metterla nel sacco a mani nude. Credono di essere onnipotenti quando vedono all'amo questa serpe conturbante che si dimena per liberarsi. Nella loro supponenza sganciano l'animale dall'amo e si accingono a metterlo nel sacco pregustando il prelibato pranzo. Ma l'anguilla ci tiene alla sua vita e l'istinto le dice di continuare a dimenarsi. Il suo eccesso di movimento, aggiunto alla sua viscosità, fa in modo che riesca a sfuggire al pescatore arrogante. E questo è quello che abbiamo di fronte quando osserviamo il panorama economico. I pianificatori centrali tentano di mettere nel sacco il mercato attraverso la loro presa direzionale su di esso; ma la dinamicità del mercato sguscia via dalle loro manipolazione e manda all'aria i loro piani "ben congeniati."



INFLAZIONE? QUALE INFLAZIONE?

Tra le menzogne più note dell'establishment c'è quella del paniere dell'inflazione. Capite benissimo che un tasso d'inflazione positivo è perlopiù deletereo per coloro a reddito fisso o con nessun reddito. Dal grafico qui sotto apprendiamo come il dato sia stato modestamente "contenuto" e lo zio Ben abbia tenuto fede (come meglio poteva) alla cosiddetta stabilità dei prezzi.




Sembra quasi troppo bello per essere vero, soprattutto per quella classe che ha visto erodere la sua posizione di un risonante 10%: la classe media.




Eppure c'è qualcosa che ancora lascia perplessi dato il costante indebolimento del potere d'acquisto del dollaro e di conseguenza della capacità di sopravvivere dignitosamente delle persone. Infatti, come leggiamo da questo articolo da Economy Watch:

[...] Il reddito medio familiare reale, il punto centrale di quello che le famiglie Americane guadagnano annualmente, è sceso del 6.4% dal 2007 al 2010, a $49,445, secondo gli ultimi dati dell'U.S. Census Bureau. I dati del 2011 saranno rilasciati questa settimana.

Il patrimonio netto delle famiglie è affondato quasi del 39% in questi tre anni, secondo gli ultimi dati della Federal Reserve. Un fattore importante è stato probabilmente il crollo del valore delle case.

Nel frattempo la povertà è aumentata. Circa 46.2 milioni di Americani, o il 15.1% della popolazione, viveva in povertà nel 2010 come affermato dal Census Bureau, un aumento del 2.6% dal 2007. Anche questi dati verranno aggiornati questa settimana.

Tali cambiamenti hanno fatto in modo che sempre più persone si rivolgessero al governo per aiuti. Circa 44.7 milioni di persone erano inserite nel programma SNAP, comunemente indicati come food stamps, lo scorso anno, rispetto ai 26.3 milioni del 2007.

Non sorprende che molte persone si sentano peggio, e siano arrabbiate. Uno studio del Pew Research Center ha scoperto che 4 persone su 10 che si identificano come classe media dicono di trovarsi in condizioni finanziarie peggiori rispetto all'inizio della recessione nel 2007.  Un altro studio del Pew pubblicato quest'anno ha scoperto che i due terzi degli Americani vede un conflitto accentuato tra ricchi e poveri, un aumento significativo rispetto a qualche anno prima.

Tutto ciò non può portare che a pensare che il tasso di inflazione, come misurato oggi, sia enormemente sottostimato. Cerchiamo di scoprirlo. Negli anni della bolla immobiliare le persone vivevano alla grande perché l'accesso al debito era facile, quindi la spesa che ne conseguiva raggiungeva un ampio orizzonte di cose. L'illusione della prosperità ha fatto credere a molti di poter vivere oltre i propri mezzi con un semplice tratto di penna, bastava "rifinanziare" la casa ed il gioco era fatto. Le carte di credito erano la nuova manna biblica.




Poi la bolla è scoppiata, e le persone trovandosi in guai seri con le loro scelte errate hanno troncato la maggior parte delle spese "inutili" e si sono concentrate sulle spese per beni cosiddetti essenziali.


Fonte: The Atlantic


Il quadro che otteniamo da questa tabella è cruciale. Il settore privato, differentemente da quello pubblico, sta affrontando un periodo di deleveraging a seguito di allocazioni errate di risorse scarse. Coloro che hanno sbagliato stanno pagando cari i loro errori attraverso un periodo di sacrifici finanziari che tenderebbero a re-indirizzare la produzione verso quei beni davvero richiesti dagli attori economici. Questo processo viene ostacolato dal settore pubblico che, pianificando centralmente l'economia, interferisce col processo di deleveraging rendendolo più duro da sopportare per la popolazione. Quindi, per salvaguardare gli interessi privilegiati connessi con l'establishment trucca i dati e dice, "Va tutto bene, non c'è nulla da guardare qui, circolare ora!"

La maggior parte della spesa, ora, viene indirizzata verso quegli elementi che sono necessari giornalmente. Inoltre, guardate come i mutui sono diminuiti e gli affitti aumentati. Entrambi i parametri sono figli della bolla immobiliare: come appena detto le persone stanno affrontando un periodo di eliminazione del debito precedente, quindi non possono sobbarcarsi ulteriori oneri a lungo termine poiché a causa del credito facile hanno perso la loro casa ed ora (se possono) scelgono di andare in affitto. E' razionale. Non per il governo che deve sostenere artificialmente un settore come quello ipotecario dato il salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac entrambe nazionalizzate. Ma queste due società dovevano andare in bancarotta per i prestiti facili concessi in modo da purgare l'ambiente economico dal cattivo debito, ma Paulson e lo zio Ben ci misero un cerotto nel 2008.

Il problema è che il cerotto non regge. Ecco perché lo zio Ben adesso è sceso in campo per monetizzare i titoli garantiti da ipoteca e lo farà illimitatamente: sono un pozzo senza fondo. Non solo, guardate anche l'istruzione come è aumentata. Questo dato è figlio della bolla dei prestiti studenteschi che sta venendo gonfiata a livello Federale. Le persone si sono scottate con il debito immobiliare, ora si scontreranno con quella studentesca. I contribuenti saranno ancora una volta chiamati a pagare il conto finale. Come con il TARP e le lacrime di Paulson.

Infine osserviamo un aumento nel dato relativo al cibo ed alla telefonia. Forse quest'ultimo è probabilmente l'unico sfizio a cui si lasciano andare gli Americani. I desideri son desideri. Ora, vediamo nel complesso le componenti del CPI.




Spicca un settore tra tutti che da solo ricopre quasi il 42% del diagramma a torta. Ma come abbiamo appena detto, le persone hanno spostato le loro preferenze lontano dal settore immobiliare data la necessità di purgarsi dal cattivo debito. Questo, oltre al sostegno della FED, ha fatto scendere i tassi di interesse dei mutui. Aggiungiamoci anche un 16% legato al settore dei trasporti ed avremmo un 68% di errore in tale grafico. Pertanto quando confrontiamo la spesa delle famiglie, come è cambiata nel tempo e dove si trova ora, con la composizione del CPI giungiamo alla conclusione che tale parametro non rispecchia la realtà. E' per questo che l'aumento del CPI sembra modesto e nonostante tutto le famiglie Americane sentono forte la pungente stretta dell'inflazione nei prezzi.

Cosa che sarà acuita dalla nuova stampa monetaria da parte dello zio Ben, dato il potenziale redistributivo insito nell'inflazione monetaria. Insomma, si ruberà a Tizio per dare a Caio e viceversa. Cosa ha prodotto fino ad ora questa folle politica? 46 milioni di Americani che vivono a spese del governo. E' questo quello che si ottiene quando si manipola la creazione di denaro e si tenta di pianificare centralmente l'economia: un Grande Default.



LA TRAPPOLA DELLA DOMANDA

Ora, guardando a questi dati "modesti" del CPI, arrivano puntualmente i sapientoni del fine settimana che con la bava alla bocca ci suggeriscono che bisogna stampare a tavoletta in modo da pungolare le famiglie a spendere cosa che a sua volta permetterà all'economia di riprendersi. Non solo, affermano tra l'altro che l'economia come la vediamo oggi soffre di una "trappola della liquidità" e manca di una crescita economica porprio perché le persone tendono a risparmiare piuttosto che a dilapidare i pochi spiccioli che hanno.

Questa teoria bislacca è supportata anche da una nostra "vecchia" conoscenza: Paul Krugman. Secondo Keynes, "quando il tasso d'interesse scende ad un livello in cui le persone tendono a preferire il possesso di contanti piuttosto che di debito dato il suo rendimento estremamente basso, la banca centrale può effettivamente perdere il controllo sul tasso d'interesse." (Keynes, General Theory, p. 207.)

Quella descritta qui da Keynes sarebbe quella situazione in cui la gente preferirebbe i contanti ai bond, ovvero, maggiore sarebbe la stampa monetaria da parte della FED maggiore sarebbe (in proporzione a tale mossa) l'accumulo di contanti da parte delle persone. Secondo questa teoria la ragione risiederebbe nella paura di un aumento futuro dei tassi di interesse dei bond, quindi, di future perdite di capitali.

Ma, a quanto pare, coloro che dicono di parlare a nome del loro vate pare non l'abbiano letto attentamente visto che la situazione da lui descritta in quelle righe non rispecchia affatto la realtà dei nostri tempi. Infatti sin dal 2008 la FED ha ingozzato le banche in bancarotta di liquidità che ora rimane parcheggiata presso la stessa FED ad un rendimento dello 0.25%. I loro bilanci sono disastrati e non si fidano l'una dell'altra. Non si fidano nemmeno del panorama economico attuale e di conseguenza i fondi mutuabili sono scesi drammaticamente. E sappiamo benissimo cosa vogliano dire tassi d'interesse artificialmente bassi nell'economia, fatto alquanto sconosciuto a Krugman che elimina la possibilità di uno squilibrio intertemporale. Lo stesso sciocco errore commesso da Keynes nel libro A Treatise on Money.

Per questo motivo, secondo Krugman, se si vuole stimolare la domanda aggregata la spesa dovrebbe essere finanziata con tassi d'interesse negativi. In realtà, l'economia non è finita in alcuna trappola della liquidità. La FED ha praticamente creato una trappola dell'inflazione, poiché i bassi tassi d'interesse di oggi hanno messo in moto e metteranno in moto nuovi boom del credito che termineranno o con tassi d'interesse più alti e quindi una depressione oppure con un'inflazione di massa. Al momento il problema è stato disinnescato, ma il credito è continuato a fluire nonostante la cautela del sistema bancario.

I sapientoni del fine settimana, portando avanti la tesi dello stimolo della domanda aggregata, dimenticano la pericolosità dei tassi d'interesse artificialmente bassi e dell'eventuale fuoriuscita totale di queste riserve sotto forma di prestiti.



NESSUNA VIA D'USCITA

Considerato questo scenario, quindi, è possibile che la FED possa invertire il suo corso senza dolore? La risposta, cari lettori, è un NO risonante. Leggiamo da ZeroHedge.

Abbiamo ampiamente discusso la dimensione (qui, assolutamente da leggere) e la crescita (qui) della generosità della FED nell'assorbire enormi quantità di bond del Tesoro dal mercato primario e secondario (ed ora MBS) con il tema attuale de "per quanto riguarda la strategia di uscita?" tra le altre cose. L'insorgenza del QEternità significa che il bilancio della FED crescerà oltre i $4 bilioni entro il prossimo anno e, come nota UBS, anche se la FED ha suggerito che non inizierà una strategia d'uscita fino al 2015, l'entità del bilancio pone la domanda se la FED abbia la capacità di restringere il proprio bilancio. Noi, come UBS, riteniamo che la FED scoprirà che sarà molto più difficile uscire rispetto a come è entrata visti i limiti degli strumenti d'uscita frequentemente citati. Ci sono tre strumenti principali per ridurre il bilancio della FED: vendite di asset/maturazione (cattivi segnali), pronti contro termine inversi (limiti di grandezza), ed interessi sulle riserve (inflazionistici).

Da UBS:

  • Vendite di asset/maturazione. Il passaggio ad un portfolio a più lunga scadenza media significa che la FED non è in grado di ridurre il proprio bilancio lasciando semplicemente che i titoli maturino. Non ci sarà alcuna riduzione materiale almeno fino al 2016 e anche in quel caso la riduzione sarebbe probabilmente meno di $250 miliardi. Le vendite definitive affrontano un problema diverso -- le aspettative. A differenza degli acquisti, in cui si annuncia una certa quantità di acquisti, che rafforzano l'obiettivo della FED di abbassare i tassi tramite le aspettative, qualunque vendita comporterebbe probabilmente che il mercato si aspetti la completa normalizzazione del bilancio. In questo modo, un programma di vendite iniziali per soli $200 miliardi non sarebbe credibile poiché l'aspettativa sarebbe un annuncio che segnali il desiderio di tornare alla normalità, richiedendo ad un certo punto un'aggiunta di $2.5 bilioni in vendite.
  • Pronti contro termine inversi. Questo strumento è sommerso dalla grandezza delle dismissioni richieste. Attualmente gli asset dei fondi monetari sono a circa $2.5 bilioni, $200 miliardi in meno rispetto al bilancio che ci aspettiamo entro la fine del 2013. Tuttavia, questa statistica non racconta tutta la storia poiché i pronti contro termine inversi costituiscono solo poco più del 20% del patrimonio dei fondi monetari o appena $500 miliardi. La controparte su cui la FED potrebbe basarsi, la comunità dei Primary Dealer, è improbabile che sarà in grado di partecipare a qualcosa che si avvicini a quella dimensione. Anche se queste cifre non impediscono alla FED di utilizzare questo strumento, suggeriscono che può essere solo una parte della soluzione globale.
  • L'interesse sulle riserve. Anche se l'interesse sulle riserve crea teoricamente un minimo per i tassi del mercato interbancario, non impedisce alle banche di utilizzare i fondi per fare prestiti. I prestiti alla fine finiscono come depositi da qualche parte e, in quanto tali, il livello complessivo dei depositi presso la FED fornisce poche indicazioni sul se i fondi stiano circolando nell'economia. L'unico modo per evitare questi prestiti sarebbe che la FED aumentasse questo tasso in misura sufficiente affinché le banche preferiscano depositare i fondi presso la FED piuttosto che prestarli alla loro base di clienti.

QE3 e QE4, se adottati e continuati fino alla fine del 2013, lasceranno la FED con un bilancio di circa $2.7 bilioni.




Possesso di bond del Tesoro da parte della FED in base alla data di scadenza (2013-2042) alla fine dell'Operazione Twist.




Gli asset dei fondi monetari sono calati e la quantità totale di pronti contro termine contenuti nei fondi monetari non pare sufficiente per consentire alla FED di basarsi esclusivamente sui pronti contro termine inversi per drenare la liquidità.





I PIIGS VACILLANO

La stessa cosa sta accadendo in Europa, poiché la BCE ha sostanzialmente seguito le orme della FED. Non solo, anche le menzogne pervadono l'aere Europeo come pervadono quello Statunitense. Ora, oltre ai guai sempreverdi di Grecia e Portogallo, l'osservato davvero speciale è la Spagna. La presunzione di conoscenza da parte dei banchieri centrali sta costando caro ai numeri dell'occupazione Spagnola, mentre lo zio Mario si ingozza di pattume obbligazionario del governo.


Bilancio della BCE (€mm)


La Spagna, tra l'altro, ha sperimentato una bolla immobiliare più grande di quella degli Stati Uniti. Infatti, al picco immobiliare nel 2007 comprare una casa in Spagna costava 7.7 volte il reddito lordo annuale di una famiglia, rispetto alle 5 volte negli Stati Uniti. E come negli Stati Uniti, nonostante la popolazione passi attraverso il doloroso percorso di deleveraging, il settore pubblico ed il settore bancario vengono entrambi tenuti artificialmente a galla dalla BCE.




Ma le menzogne sono all'ordine del giorno, soprattutto da parte del Ministro delle Finanze Spagnolo. Infatti, ad una conferenza tenutasi alla London School of Economics è stato "smascherato" e giustamente ricoperto di risa. Ha detto che la Spagna non ha bisogno di aiuti. Gli studenti non avevano mai riso con tanto gusto fino a quel momento. Ogni membro dei PIIGS ha promesso di impegnarsi a rispettare i dettami della BCE, Italia compresa, che in risposta acquisterà i loro bond. Finora non hanno affatto mantenuto le promesse.

Poi abbiamo anche le cosiddette chiacchiere da bar, dove si parla per sentito dire ed a volte con un certo "pressapochismo." Ecco quindi che l'Irlanda diventa un caso da imitare. Davvero? Gli Euro-fanatici non finiscono mai di stupire, dato che spuntano puntualmente analisi come questa che rivelano gli orrori e gli scheletri nell'armadio dietro al fanatismo Europeo. "Sostenibilità a lungo termine" sarà il giusto epitaffio sulla tomba dell'Euro.



«[...] Maggiore è la dimensione della bolla, maggiore sarà la resistenza sulla futura crescita economica ripetto al debito. Più a destra del grafico si trova la bolla, maggiore sarà il problema associato con il debito del Governo (al contrario di altre forme di debito). Quello che mostra questa mmagine è che la crisi del debito Irlandese è veramente unica per dimensioni, ma dimostra anche che la crisi più acuta non è nel debito pubblico, ma nel debito del settore privato.»

Nonostante ciò la BCE ha continuato a sostenere artificialmente questi stati in bancarotta. intervenendo sul mercato secondario con denaro digitale di nuova creazione e facendo incetta di bond dei PIIGS. Ora la faccenda ha acquisito toni più folli con l'introduzione dello strumento ultimo di manomissione dei mercati: l'OMT.

Ma i PIIGS vogliono altro. Infatti Spagna, Francia e Italia sono in prima fila per arrivare alla tanta agognata unione fiscale e bancaria. Perché? Perché in questo modo i contribuenti Tedeschi saranno forzati a salvare le altre nazioni che hanno agito sconsideratamente in passato. Per sempre.

La disoccupazione nell'area euro sta raggiungendo vette seriamente preoccupanti e il welfare state continua a dare segni di evidente cedimento. Verranno infrante molte promesse prima che calerà il sipario. La prossima data da ricordare sarà il 18 Ottobre con il prossimo vertice Europeo. E' dall'Aprile 2010 che vanno avanti questi vertici d'emergenza che promettono di aggiustare le cose, e sin da allora non è cambiato assolutamente nulla.



CONCLUSIONE

Il dinamismo del mercato è la nemesi di qualunque pianificatore centrale. Scopre sempre le sue menzogne e le espone per quelle che sono: promesse vuote. Ma non si arrendono. Sono disposti a tutto pur di comprare tempo per cercare affannosamente di mantenere vivo lo status quo, nonostante la mole abnorme di errori che si porta dietro. E' per questo che i pianificatori centrali si circondano di tirapiedi, certificati dal sistema stesso, in grado di "giustificare" il loro operato.

E' questa la ragione per cui il Keynesismo ha trionfato nel corso di questi ultimi 76 anni. Infatti, Keynes ed i suoi seguaci hanno fornito quelle che sembrano le "prove scientifiche" per giustificare politiche atte ad implementare deficit fiscale ed a favorire l'inflazione della banca centrale; linee di politica adottate dai governi circa 5 anni prima della comparsa della General Theory. I governi hanno continuato a fare ricorso a tali strumenti ed il Keynesismo ancora ottiene consensi.

Nel corso della storia sono sempre esistiti i maghi di corte, il loro compito è stato quello di convincere i brocchi che esista una qualche formula per fare in modo che l'anguilla non sgusci via dalle mani del pescatore. I profeti invece sono coloro che smascherano questa menzogna e vedono le cose per quelle che sono: l'anguilla non smetterà di divincolarsi e non c'è nulla che il pescatore possa fare per tenerla a bada.

I profeti della Scuola Austriaca ancora sono relegati tra le ombre, ma pian piano stanno facendo valere la propria voce. Ci sono libri gratis da consultare e video da guardare. L'idea si sta diffondendo. Con ogni crisi economica, con ogni deficit fiscale, con ogni manipolazione monetaria, con ogni calcio al barattolo da parte dei pianificatori centrali, la tesi della Scuola Austriaca cresce.


4 commenti:

  1. Ottimo post.

    Ed i giullari di corte hanno assegnato il nobel per la pace al superstato centrale.

    A Srebrenica esultano.

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  2. Ciao Andrea.

    Ma sai le risate che mi sono fatto quando ho appreso la notizia? E' come se avessero dato il Nobel per l'economia a Madoff :P

    La risposta di Farage sull'argomento non si è fatta attendere.

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  3. Finalmente il post sul paniere che aspettavo
    Grazie Francesco

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  4. Ciao maty.

    Stavo proprio aspettando un tuo commento. :)

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