martedì 10 giugno 2014

Un paese possiede le chiavi del mercato dell'oro

E' probabile che l'occidente continuerà a resistere nell'apprendimento delle lezioni offerte dalla storia. Sono convinto che essa si ripeta per far notare anche a quegli individui con un QI davvero minuscolo, dove sbagliano. E' probabile, quindi, che l'occidente continuerà a resistere nell'apprendimento delle lezioni offerte dalla scuola austriaca. Questo significa che il flusso di oro che percorre la strada da ovest ad est, continuerà nel futuro prossimo. Nonostante le svalutazioni competitive imperverseranno più intensamente nelle nostre economie, l'oro ancora non verrà considerato un asset degno di essere acquistato per proteggersi in modo adeguato. In oriente è "tradizione" che avvenga una scelta simile, sanno come "votare" in caso di azioni sconsiderate. In occiente, invece, ci si affida ai modelli tecnici e ai numeri per gestire il proprio patrimonio. Gli stop-loss negli investimenti in oro da parte di quegli investitori "spaventati" dal costante crollo del prezzo del emtallo giallo, li hanno convinti a vendere le loro posizioni a favore di cartamoneta. Non c'è una teoria di fondo quando si parla di investimenti, si agisce in base a modelli statistici. Quanto valgono questi modelli che prendono in considerazione riferimenti numerici ampiamente manipolati dalle banche centrali?
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di Frank Holmes


L'anno scorso la domanda di oro del settore privato in Cina ha raggiunto un livello record di 1,132 tonnellate, e secondo il World Gold Council (WGC) la nazione asiatica potrebbe facilmente dominare il mercato dell'oro, in quanto prevede una domanda crescente fino al 20% entro il 2017.

Questa proiezione del WGC ci conferma ciò che ho scritto in precedenza: l'amore della Cina per il metallo giallo rimane robusto. Stiamo assistendo alla trasformazione di questo paese in una potenza economica, e ora, nel più grande mercato mondiale dell'oro!

Penso che sia importante che gli investitori riconoscano i principali fattori alla base di questa crescita enorme...


1. Una nuova classe media ha più soldi da spendere.

Nonostante tutti i numeri grandiosi che vediamo nel mercato dell'oro della Cina, la nazione asiatica non è sempre stata la "gallina dalle uova d'oro". Nella relazione recente del WGC, China’s Gold Market: Progress and Prospects, apprendiamo che solo negli ultimi anni la Cina ha visto l'ascesa di una classe media supportata da redditi più alti. Ad esempio, Shenzhen è attualmente una città con più di 10 milioni di persone, la quale rappresenta il 70% della fabbricazione di gioielli della Cina. 30 anni fa, però, era solo una piccola città di circa 330,000 persone, il che significa che a quel tempo la domanda dei consumatori per l'oro era minima.

Negli ultimi 10 anni, tuttavia, è emersa una nuova classe media ed i consumatori hanno sfruttato la loro nuova ricchezza. Mentre il PIL ha cominciato a salire, la gente ha incrementato l'acquisto di gioielli e monete d'oro. Oltre ad una maggiore spesa per questi elementi, è progredita anche la domanda di investimenti per il metallo giallo poiché la popolazione cercava una protezione contro l'inflazione.


2. I gioielli sono ancora il motore della domanda.

La relazione del WGC ribadisce anche l'attuale potere del Love Trade, uno dei due principali driver dell'oro insieme con il Fear Trade, riguardo all'affinità culturale per il metallo prezioso in particolare in Asia, India e Medio Oriente. I consumatori continuano ad acquistare gioielli d'oro e monete anno dopo anno, e la domanda aumenta in sintonia con i regali per le feste e le celebrazioni religiose.

Come si può vedere nel grafico qui sotto, dal 2004 il volume dei gioielli d'oro consumato in Cina è triplicato. Per di più, nel 2013 la Cina ha superato l'India come il più grande consumatore e produttore di gioielli al mondo. Secondo un recente articolo di Reuters, le vendite di gioielli d'oro in India sono rallentate del 10% da quando lo scorso anno sono state imposte restrizioni alle importazioni – un probabile fattore che ha fatto guadagnare il primato alla Cina.




3. La domanda industriale è sempre più importante.

Sebbene non così forte come la domanda per i gioielli d'oro, la crescita del PIL cinese ha aumentato anche la domanda industriale di oro. Il WGC dice che l'elettronica è la fonte predominante di questa domanda industriale. L'oro è utilizzato in cellulari, computer, circuiti e di recente anche l'industria automobilistica ha visto un aumento della domanda per il metallo giallo.

L'oro può sembrare una scelta costosa quando si assemblano le parti dei cellulari o i connettori degli airbag nei veicoli, ma come afferma la relazione: "Anche se i produttori stanno sempre cercando di ridurre il costo dei componenti e sostituire l'oro con alternative a basso costo, questo non può essere fatto quando in primo piano ci sono le prestazioni ottimali e, soprattutto, i problemi di sicurezza."

Nella nostra presentazione, The Many Uses of Gold, spieghiamo altri modi in cui viene utilizzato l'oro; non solo per le esigenze industriali, ma anche per i progressi medici e tecnologici.


4. La Cina si sta allontanando dal dollaro statunitense.

Quando si tratta di riserve in valuta estera, quelle della Cina ammontavano a $3.8 bilioni nel 2013, un forte aumento a partire dalla metà degli anni '90 come si può vedere dal grafico qui sotto. Ci sono diverse sfide che attendono il sistema monetario della nazione asiatica; il sistema multi-valuta, che include il renminbi e il dollaro, non è facile da gestire.

Ma in che modo le riserve cinesi in valuta estera ed i problemi monetari possono essere un driver per la domanda di oro?




Tanto per cominciare, secondo il WGC, la crescita delle riserve della Cina (implicita al surplus delle partite correnti del paese) ha visto una predominanza di dollari USA. La Cina ha usato il dollaro per comprare titoli di stato americani, ma dopo la crisi finanziaria globale e l'inizio del quantitative easing (QE), la Cina ha iniziato ad allontanarsi dalla sua esposizione al dollaro.

In un recente articolo del Casey Research, anche Bud Conrad è intervenuto sul declino dello status di riserva del dollaro in paesi stranieri come la Cina: "Nel 2000 il dollaro rappresentava il 55% di tutte le riserve di valuta estera. In 14 anni quel numero è sceso al 33%. Entro il 2020, secondo le mie previsioni, scenderà al 20%. A quel punto anche altre grandi economie del mondo non avranno bisogno di dollari per il commercio internazionale."

Credo che la politica del governo sia uno dei componenti chiave di questo cambiamento, e all'insorgere di sfide fiscali e geopolitiche tra i due paesi, non c'è da meravigliarsi che la Cina voglia allontanarsi dal dollaro e, quindi, diversificare in oro. L'oro è un hard asset, cosa che lo rende una scelta valutaria privilegiata per la Cina. Per quanto riguarda l'oro, la relazione del WGC afferma addirittura che: "Non può essere creato dal nulla secondo i capricci delle banche centrali. Né può essere manipolato a beneficio del suo emettitore."

Quindi a cosa sta pensando la Cina?

Forse la Banca Popolare Cinese sta amplificando le sue riserve d'oro per diversificarsi dal dollaro, ma rimane una domanda: quanto oro ha la Cina?

Come ha riportato Mineweb la scorsa settimana, la Cina considera Pechino uno scalo importante per un'importazione aggiuntiva di oro, un chiaro indicatore che ulteriore metallo giallo troverà la sua strada nel paese. La Cina non rilascia numeri ufficiali sulle sue importazioni di oro, così Pechino rappresenterà una fonte di dati non ufficiale. Invece di riferire il proprio traffico di oro, altri paesi segnalano i propri dati sulle esportazioni di oro alla Cina. Hong Kong ci permette di comprendere meglio le riserve auree della Cina, e a febbraio ho scritto di come la Svizzera abbia pubblicato per la prima volta sin dal 1980 i dati sul commercio di oro. Solo attraverso queste relazioni possiamo dedurre la quantità di oro che la Cina detiene veramente.




Alla fine non importa l'esatta quantità di oro che possiede la Cina, questo paese è un buon esempio di come i driver della sua domanda siano rimasti invariati. Le persone in tutto il mondo reagiscono con preoccupazione alle politiche statali che possono svalutare la moneta, guardando così all'oro con una certa attrazione. Al fiorire delle economie, la gente avrà più soldi da spendere in oro. Continuerà anche il Love Trade; finchè ci saranno celebrazioni culturali e tradizioni religiose, i consumatori acquisteranno regali sotto forma di metallo giallo.

E' importante seguire il denaro, o in questo caso l'oro, per vedere come la gente di tutto il mondo reagisce a questa merce rara. Guardate al futuro, e scoprirete se la Cina riuscirà a tenere le chiavi del mercato dell'oro.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. Ciao

    Una cosa è l'hard asset geopolitico e strategico acquistato dalla banca centrale cinese per l'indipendenza dal fiatmoney USA.
    Vedremo se e come lo useranno nel medio-lungo periodo. Ma penso più al come che al se.

    Altra cosa è l'hard asset acquistato dai nuovi ricchi cinesi.
    Possibile che costoro siano saggi a metà e conservino il loro oro fisico alla mercé del loro governo totalitario?
    Forse quell'oro è ancora in Occidente o ci ritorna pur cambiando forma e proprietario.

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  2. http://www.finanzainchiaro.it/banca-monte-dei-paschi-di-siena-un-aumento-di-capitale-truffaldino.html

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    1. Ma in quale cazzo di paese una cosa del genere passa sotto silenzio, come se nulla fosse!?!

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    2. Notizia interessante, nonché prevedibile visto lo stato in cui langue da tempo la banca senese. I perzzi di mercato sono una rarità, e la liquidità che circola nel circuito finanziario sta facendo impazzire una qualsiasi parvenza di price discovery. E' una bolla, e state pur certi che scoppierà. Ah, certo, i cosiddetti "monti bond" sono un attivo dello stato... finirà male.

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