sabato 30 giugno 2012

La mano invisibile

Dopo l'ultimo vertice dell'Eurozona tutti gl iincartapesce hanno lanciato coriandoli e suonato trombette per la "risoluzione" dei guai dell'Europa. Eppure ci sono domande che ancora restano senza una risposta. Il supervisore bancario avrà pieni poteri? Sarà in grado di chiudere determinate banche considerate fondamentali per la nazione? Le nazioni dell'area Euro sono disposte a cedere tale sovranità? La Merkel ha detto che ci devono essere delle condizioni per la diretta ricapitalizzaione delle banche, quindi, come saranno imposte? Per evitare "i due pesi e le due misure" bisognerebbe delineare delle regole standard da seguire rigidamente. E quei paesi che hanno già salvato il proprio sistema bancario con l'aiuto dell'area Euro? Che limite ha questo processo? (Domanda cruciale in chiave mercato obbligazionario.) Infine, chi garantisce i depositi? Se i depositi sono garantiti a livello nazionale ma il regolatore è sovranazionale, perché un bond nazionale dovrebbe portare un costo (assicurazione sul deposito) di una decisione (chiudere una banca) che è presa a livello sovranazionale? Per quanto riguarda l'Italia, più che qualcosa di concreto, porta a casa solo la faccia. Il problema: vengono attaccati i sintomi non la causa. Ecco perchè economisti e stampa minstream pressano sempre su determinati temi, come il PIL. Fate le vostre scommesse.
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di Alasdair Macleod


La valutazione della crescita economica basata sul Prodotto Interno Lordo è un errore, perché il PIL è solo una misura della quantità di moneta in un'economia. L'unica cosa che non misura, che è centrale per il progresso economico (notate: progresso, non crescita), è il livello di attività imprenditoriale. Ciò ha importanti implicazioni per l'efficacia degli interventi pubblici e le soluzioni all'attuale crisi economica.

Ho già scritto su PIL, ma per rinfrescare la memoria del lettore, il PIL è sostanzialmente la somma totale delle attività di business a livello dei consumi più la spesa pubblica espressi in termini monetari. Se il governo spende di più, il PIL aumenta; date più soldi ai consumatori, il PIL aumenta; date più credito bancario ai consumatori o alle imprese, il PIL aumenta. Tagliate la spesa pubblica, il PIL scende. Ciò non è controverso e non ha nulla a che fare con il progresso economico. È importante sottolineare che esclude l'attività imprenditoriale futura, tranne nella misura in cui un imprenditore ha effettivamente speso dei soldi mettendo in azione i suoi piani per il futuro. L'ossessione del PIL significa che l'attività imprenditoriale, che è la mano invisibile di Adam Smith che guida il nostro futuro, è invisibile ai pianificatori economici.

Se questa era l'unica conseguenza del confondere un quantitativo di soldi con il progresso economico i risultati non sarebbero così gravi. Invece, le statistiche ingannevoli quali il PIL stanno portando tutti i governi verso decisioni errate per quanto riguarda la linea di politica, e la loro scelta si è ristretta a tentativi sempre più reflazionistici per gonfiare il PIL, o in alternativa affrontare un crollo dei numeri del PIL durante la contrazione del credito bancario. La situazione di fronte all'eurozona preclude ogni compromesso tra questi due estremi, mentre altre nazioni credono di poter stampare denaro per superare le loro difficoltà.

Gli errori gemelli dell'incomprensione del PIL sono l'incapacità di vedere che l'inflazione monetaria nasconde una profonda depressione economica, ed incoraggia politiche che distruggono l'attività imprenditoriale o il progresso economico stesso. Questa è una combinazione letale, l'equivalente di essere in un buco e continuare a scavare.

Non possiamo aspettarci che i politici smettano di scavare più in profondità e rapidamente quando i loro consiglieri economici chiedono più pale. Tutti i politici sono pienamente impegnati a rispettare gli errori che derivano dalla confusione del PIL con il progresso economico. Essi perseguono politiche economiche che sono l'equivalente del mangiare i propri figli. I bambini che mangiano sono i risparmiatori, rapinati sempre più per sostenere lo status quo: risparmiatori i cui risparmi sono una condizione essenziale per l'attività imprenditoriale, e senza la quale un numero crescente di noi diventa dipendente dallo stato.

C'è poca speranza che questa follia sarà abbandonata, mentre le sciocchezze statistiche come la crescita del PIL persisteranno. La depressione economica, evidenziata da alti livelli di disoccupazione, è sintomatica delle economie gravate da un'errata allocazione delle risorse. La soluzione è fare esattamente l'opposto delle azioni attualmente perseguite. Per citare Calvin Coolidge: "Forse uno dei risultati più importanti della mia amministrazione è stata quello di farmi gli affari miei. Il governo non dovrebbe svolgere un ruolo nella vita quotidiana."

E' ancora possibile farlo. Ciò che è necessario nei nostri leader è una buona comprensione dell'economia invece di credere al neoclassicismo. Così armato, un politico dovrebbe essere in grado di spiegare alla maggioranza delle persone l'andamento appropriato dell'azione, ed implementarla con il loro sostegno.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 29 giugno 2012

La Cortina Fumogena Accademica





di Francesco Simoncelli


Gli accademici sono un curioso caso di studio. Nei libri scolastici gli argomenti vengono presentati in modo che gli studenti possano percorrere un determinato percorso di studio. Lo studente non fa caso all'ordine dei capitoli e nemmeno se ne preoccupa a posteriori, l'importante è il risultato. I concetti vengono assorbiti passivamente, le contraddizioni vengono soprassedute. Bisogna andare avanti, perché se lo dice il libro ufficiale allora "è vero."

Non c'è mai stato un libro di testo universitario in economia che abbia definito la banca centrale come un cartello creato dal governo che esiste per il bene delle grandi banche. Ciò forma il pensiero degli studenti che vengono poi qualificati per insegnare. Sono letteralmente incapaci nell'applicare la teoria economica del capitolo sui cartelli al sistema bancario centrale, nonostante il fatto che la teoria nel capitolo sui cartelli si inserisca perfettamente nell'ambito della banca centrale. Il sostegno alle banche centrali è fondamentale per l'intero programma dell'economia moderna.

Così, i laureati hanno una lacuna: il sistema bancario centrale. Questo significa che hanno un'ulteriore lacuna: il gold standard. Significa che non hanno mai letteralmente esaminato la teoria di uno standard monetario che si basa unicamente sullo scambio volontario. Sono letteralmente incapaci di immaginare un libero mercato per il denaro.

Con questo panorama continuano gli appelli in Europa affinché la BCE prenda più coraggio e diventi quello che la FED è negli USA. C'è chi ci va più leggero nel mondo accademico affermando che la BCE debba sostenere i mercati quando sono sotto stress e fungere da prestatore di ultima istanza. Ma solo in quel caso. La schizofrenia di questa posizione rappresenta esattamente la forma di pensiero maturata nelle sedi universitarie per cui le contraddizioni all'interno del sistema economico vengono accettate e portate avanti. Ci si affretta a dire anche che non esistono "pasti gratis." Tranne se i mercati sono sotto stress. Perché i mercati sono sotto stress? Non ci viene detto perché. La descrizione è ricca di particolari nel momento in cui scoppiano le crisi, ma ne è avara nel periodo pre-boom. Perché? Perché la maggior parte degli accademici non ha una teoria coerente per spiegare i cicli di boom e bust.



AVERE UNA TEORIA E' CRUCIALE

La Scuola Austriaca ce l'ha ed è per questo che è stata in grado di prevedere sia il crollo USA sia il crollo Europeo. Il credito facile è la fonte di ogni distorsione. In The Theory of Money and Credit (1912) Ludwig von Mises si chiese cosa traeva in errore così tanti imprenditori tutti in una volta. Ci doveva essere un qualcosa che distorceva le scelte economiche dei vari attori sul panorama economico in modo da indurli a calcoli errati nelle loro scelte imprenditoriali. Aveva ragione. Gli bastarono due parole per risolvere l'enigma: denaro fiat. La crisi Europea, infatti, è figlia di un'espansione artificiale del credito.

All'inizio del XXI secolo ci fu un'espansione del credito nei paesi periferici dell'area euro, tale espansione ridusse artificialmente i tassi d'interesse e le aspettative dell'inflazione permettendo a paesi come Spagna, Grecia, Italia, Portogallo ed Irlanda di fare azzardo morale, ovvero, pensare di poter pasteggiare a scapito di paesi più fiscalmente responsabili dell'area euro. Tale calo artificiale dei tassi fu sponsorizzato da una credenza fasulla: si prometteva che la BCE sarebbe stata come la Bundesbank. Il risultato fu un boom artificiale garantito dal sostegno di paesi più forti e dei loro risparmiatori. Si svilupparono bolle nei prezzi degli asset come la bolla immobiliare in Spagna e in Irlanda. Il denaro creato fu primariamente iniettato nei paesi della periferia dove ha finanziato il sovraconsumo e gli investimenti improduttivi, principalmente nei settori edilizi ed automobilistici. Allo stesso tempo l'espansione del credito ha anche aiutato a finanziare ed espandere l'insostenibile welfare state.

Nel 2007, però, sono iniziati a palesarsi i vari effetti microeconomici che affiorano ogni volta quando si evolve un boom artificiale e non finanziato da risparmi reali.
  1. Aumento dei prezzi dei mezzi di produzione (es. merci, salari, ecc.)
  2. Aumento dei tassi d'interesse (con relativa riduzione della posizione accomodante della banca centrale)
  3. Aumento dei prezzi al consumo

Divenne sempre più ovvio che molti investimenti erano insostenibili a causa della mancanza di risparmi reali. Molti di questi investimenti furono effettuati nel settore edilizio, ad esempio in Spagna ed Irlanda. La cartolarizzazione dei mutui finì di mettere pressione al settore finanziario facendo traballare gli istituti di credito in cui finivano tali mutui.


Invece di lasciare che le forze di mercato facessero il loro corso, i governi interferirono con il processo di aggiustamento.La crisi del debito sovrano del 2010 e l'inizio del calvario Europeo scaturirono da queste interferenze. I governi provarono a sostenere i settori sovraestesi, aumentando la loro spesa. Elargirono sussidi ai settori in difficoltà ed avviarono lavori pubblici per sostenere il settore edilizio come anche per sostenere il settore bancario fonte dei prestiti che hanno sostenuto fino all'inizio della crisi gli investimenti improduttivi nell'edilizia.

Inoltre, i governi hanno sostenuto direttamente il settore finanziario dando garanzie per le sue passività e nazionalizzando le banche (ad esempio, l'ultima in ordine cronologico è MPS). Allo stesso tempo la disoccupazione è aumentata a causa dei mercati del lavoro rigidi, ovvero, appesantiti da un'eccessiva burocrazia e pretesa fiscale. Le entrate del governo, eccetto le entrate erariali, sono colate a picco mentre le spese per i sussidi di disoccupazione sono aumentate. Il flusso di tasse che appariva strabordante durante il boom in settori come quello bancario, edile ed automobilistico era stato completamente spazzato via. Con entrate in calo e spese in salita, i deficit del governo ed i debiti sono lievitati come diretta conseguenza delle loro risposte alla crisi causata da un boom che non era sostenuto da risparmi reali.



O LA GARANZIA O LA VITA

La puntata del 27 Giugno del programma di Oscar Giannino "Nove in Punto" è emblematica del supporto e della riverenza schizofrenica del mondo accademico nei confronti di un ente che funge da prestatore di ultima istanza. Ovvero, fornisce pasti gratis a coloro che hanno agito sconsideratamente. L'intervista della docente di economia in Germania, Ester Faia, ci svela questa somma riverenza. Ella sostiene che la BCE abbia tutto il diritto di affrontare lo stress dei mercati lanciando più denaro (o "intervenendo") al problema. Dice di non credere ai "pasti gratis." Eppure ci crede quando la situazione è stressata. Parla di garanzie a supporto di una probabile implementazione degli Eurobond. Ripete di non credere ai "pasti gratis." Eppure ci crede quando si parla di impegnare le riserve auree di una nazione per continuare a tenere in vita un apparato che drena costantemente risorse dalla popolazione per darle a dei settori praticamente morti ma vitali per il perdurare della pianificazione centrale.

Non vede la BCE come un cartello a garanzia delle banche e dei governi. Di conseguenza non avvia affatto un discorso sul gold standard quando suggerisce l'idea di considerare le riserve auree come garanzia per ulteriori prestiti ai paesi finanziariamente in bancarotta. Quello che finora non ha risolto il problema funzionerà se verrà implementato con una maggiore dose di pianificazione centrale. Se non funzionerà ancora alzeremo l'asticella. Non ci sono soluzioni ad un problema se si ignorano le cause.

Ecco cosa ha fatto la FED durante lo stress dei suoi mercati.




Anche la BCE si è data da fare durante lo stress dei mercati azionari Europei.




Entrambe le banche centrali hanno inondato il settore finanziario con denaro prestato a tassi ridicoli in modo che le banche in bancarotta potessero sostenere i governi in bancarotta i quali potessero, a loro volta, garantire per le banche in bancarotta. In realtà, le banche centrali servono a procastinare l'inevitabile crollo di quelle attività che si sono formate sulle spalle di un'espansione monetaria, cercano un qualsiasi trucco per salvaguardare gruppi con interessi speciali e socializzano le perdite dei loro azzardi morali. La docente d'economia afferma che ci sono vari tipi di garanzie. Ha ragione. Una è davanti i vostri occhi: il contribuente.

I governi Europei, come quello Italiano, hanno tentato di mantenere un flusso erariale di pari passo con una spesa in crescente aumento. La burocrazia si oppone a qualsiasi taglio del proprio potere, resiste ad ogni intervento di invasione del proprio campo d'azione. Ogni taglio al bilancio della spesa sono posti o voti elettorali che scompaiono, e la sicurezza di un posto di lavoro lautamente stipendiato vince qualsiasi ragionamento basato sul buon senso. Muoia Sansone con tutti i filistei.

Quindi, si decide di vessare il contribuente che non può impugnare nessuno strumento in grado di generare sanzioni negative se l'apparato burocratico statale esagera nelle sue pretese fiscali. In questo modo lo stato prende e non paga. Infine, la vera natura dello stato viene svelata. Ma il contribuente comune non lo capisce, almeno finché gli assegni continuano ad essere inviati a coloro che vivono/sopravvivono con le briciole elargite dall'apparato statale.




Le garanzie a supporto di questo enorme schema di Ponzi stanno lentamente ma inesorabilmente terminando. Quando i tassi di interesse raddoppiano per i titoli obblogazionari essi perdono come minimo il 50% del loro valore; questo significa che gli attivi si assottigliano ma le passività rimangono intatte. Questo significa a sua volta che la BCE è estreamente esposta nei confronti dei soggetti “potenzialmente”inadempienti che rispondono al nome di PIIGS. (Oltre alla Bundesbank, ovvio.) E' per questo che i bonos Spagnoli stanno raggiungendo la soglia del 7%, nessuno è disposto a credere alle promesse dei pianificatori centrali; per anni hanno continuato a ripetere le stesse cose e per anni gli stessi problemi che si dicevano essere stati risolti si sono regolarmente ripresentati. Ora siamo arrivati al momento di centralizzare ulteriormente l'Unione Europea e vedere che succede.

E gli economisti mainstream sono lì, pronti a rendere efficiente l'apparato burocratico nella depredazione delle risorse dal settore produttivo della società. L'ennesima prova ce la dà l'eterna campagna per una maggiore regolazione di Stiglitz. I loro sproloqui si basano sui sintomi dei problemi non sulle cause reali.



INVERSIONE DI TENDENZA

Seguendo questa linea di pensiero, quindi, le armi convenzionali che vengono implementate sono sempre tre:
  1. tasse;
  2. copertura del problema;
  3. calcio al barattolo.

Queste pseudo-soluzioni vengono implementate perché l'establishment conosce solo un modo per affrontare determinati guai che in prima istanza ha causato essa stessa, vale a dire, maggior intervento. Questa strategia nel lungo periodo logora la capacità delle persone di alimentare i settori produttivi a vantaggio di quelli improduttivi. Fino ad ora il crollo dell'attuale sistema monetario fiat è stato posticipato anche grazie ai generatori di ricchezza che hanno un margine d'azione (seppur limitato) ancora valido. La loro azione alloca correttamente le risorse secondo la volontà degli attori economici supportando, per quanto possibile, la generazione di progresso economico. Ma questa capacità viene seriamente intaccata dall'azione arrogante dei pianificatori centrali che drenano costantemente preziosi risaparmi dalle tasche degli individui.




Gli economisti mainstream tendono a soprassedere questi parametri e si concentrano su dati fuorvianti quali il PIL. E come di solito accade in questi casi, viene portato l'esempio dell'economia Giapponese. Nonostante l'opinione convenzionale, l'economia del Giappone non è stata stagnante; è cresciuta in termini reali (sebbene non in termini monetari). Il punto cruciale è che i cambiamenti monetari non riflettono necessariamente i cambiamenti reali. La crescita del PIL del Giappone è stata lenta perché la crescita dell'offerta di denaro è stata lenta; è principalmente la crescita di denaro che guida i numeri del PIL. Pertanto dobbiamo provare ad osservare la crescita economica reale (la produzione di beni e servizi reali) e non quella del PIL. Inoltre, il Giappone è un grande creditore internazionale e ha un settore produttivo che è stato adeguatamente sostenuto dal bacino dei risparmi reali.

Nonostante si dica di non credere nei "pasti gratis," vengono debitamente richiesti una volta che i nodi vengono al pettine e bisogna correggere gli errori del passato. Il loro spostamento nel futuro non farà altro che intesificare il loro carico di dolore che presenteranno una volta che faranno vedere di nuovo il loro brutto muso. Lo zio Ben li rivedrà presto.




Nell'ultimo anno la FED ha potuto iniziare a drenare le riserve che aveva dato agli istituti di credito prossimi alla bancarotta in cambio dei loro asset tossici a valore nominale. Il flusso di capitali vaganti dall'Europa sta fornendo questa possibilità allo zio Ben.




Gli investitori percepiscono lo zio Sam come un porto sicuro contro la tempesta Europea e tentano di rifugiarsi nell'enorme bolla o bbligazionaria gonfiata dallo zio Ben per coprire la Grande Correzione all'indomani dello scoppio della precedente bolla immobiliare.




L'unione di tutte queste cose non fa ben sperare. Una recessione ben peggiore di quelle sperimentate finora (ad intermittenza) si potrebbe profilare all'orizzonte. Come vi ricordavo in altri post è questa la strategia di Bernanke: boom-bust, boom-bust, boom-bust. La strategia del calcio al barattolo. Perché tira una brutta aria? Tre motivi. In primo luogo, un'appiattimento della curva dei rendimenti e in special modo in quella dei tassi a lungo termine. I tassi sono determinati da due forze:
  1. offerta di risparmi;
  2. domanda di prestiti.

All'alba di una recessione i tassi tendono a scendere, ma in particolar modo i tassi a lungo termine iniziano a scendere perché gli investimenti a lungo termine vengono scoraggiati, mentre una certa domanda per il credito a breve termine resta latente poiché le imprese tentato di coprire qualsiasi investimento hanno al momento. Dall'atro lato, i creditori tendono a posizionarsi nella parte "a lungo termine" della curva tentati dai tassi di interesse in ascesa, mentre vogliono evitare la parte "a breve termine" dato il probabile aumento di credito a breve termine e quindi minori tassi d'interesse. Questi due gruppi finiscono per scontrarsi sul mercato del credito, ed i termini dei prestiti tendono ad "invertirsi" con i tassi di interesse a breve termine praticamente più alti di quelli a lungo termine.

Nonostante i bassi tassi di interesse a breve termine e la scarsa domanda ad oggi, sembra quasi difficile un'inversione ma la curva è effettivamente in appiattimento.

In secondo luogo, il calo dei prezzi delle commodities; e come chiunque può notare alla pompa di benzina il prezzo del carburante è sceso.






In terzo luogo, le banche Statunitensi sono tanto esposte ad un crollo Europeo quanto quelle Europee stesse. Difficile dire se il prossimo evento sarà significativo o meno ma i prodromi stanno comparendo uno dopo l'altro. Inoltre, dagli ultimi dati la disoccupazione continua ad essere alta.




Questo è quello che la FED ha supervisionato fino ad ora. Questo è quello che l'intervento della FED ha prodotto. Eppure, gli accademici continuano a difendere l'utilità di una banca centrale come prestatori di ultima istanza "in casi di stress." Ma infine il "big one" arriverà...



DOPO LA ZIRP ARRIVA LA NIRP

Se la FED aveva inaugurato la ZIRP nel 2009, la BCE è pronta a "superarla" inaugurando la NIRP, ovvero, la Politica dei Tassi d'Interesse Negativi.

Il presidente della Banca Centrale Eeuropea Mario Draghi sta contemplando l'idea di portare i tassi di interesse in una zona crepuscolare evitata dalla Federal Reserve. Mentre il taglio dei tassi della BCE può rafforzare la fiducia, stimolare i prestiti e stimolare la crescita, potrebbe anche comportare la riduzione del tasso dei depositi bancari allo zero o anche a meno. Considerato dai responsabili politici un ostacolo perché rischia di danneggiare i mercati monetari che stanno cercando di far rivivere, il taglio del tasso sui depositi dello 0.25% non è più un tabù, hanno detto due funzionari della banca centrale il 15 Giugno.

Quelle di cui sta parlando l'articolo di Bloomberg sono le riserve in eccesso detenute presso la BCE dalle banche con bilanci disastrati. Secondo il comunicato stampa del 26 Giugno la BCE possiede ora €775,263 miliardi di depositi della zona euro che sono stati parcheggiati presso la banca centrale ad un tasso dello 0.25%. Se davvero questo tasso dovesse essere tagliato ulteriormente, e quindi diventare negativo, allora le banche andrebbero a perderci e sceglierebbero di prestare tale denaro. Questo significa uno tsunami monetario nell'economia più ampia. Un'inflazione nei prezzi devastante invaderebbe l'Europa.

[...] "Non aiuterà la prospettiva di un mercato monetario funzionante perché le banche non saranno compensate per il rischio che stanno prendendo," ha detto Orlando Green di Credit Agricole Corporate & Investment Bank a Londra. Sarebbe più sensato abbassare il tasso di riferimento, riducendo in tal modo quello che pagano le banche in interessi per i prestiti della BCE, e mantenere il tasso di deposito dove si trova, ha detto Green.

La BCE ha prestato alle banche oltre €1 biliardo in prestiti a tre anni, con l'interesse determinato dalla media del tasso di riferimento in tale periodo. Societe Generale SA stima che il taglio del tasso di riferimento di 50 punti base farebbe risparmiare alle banche €5 miliardi l'anno.

Il tasso sui depositi tradizionalmente si muove in tandem con quello di riferimento, il quale è stato mantenuto al minimo storico dell'1% dai responsabili della linea di politica. Draghi ha detto che "alcuni" funzionari hanno invocato un taglio, alimentando speculazioni sul tale azione della banca per il mese prossimo.

Stiamo parlando di un sistema morto e in bancarotta, l'operazione LTRO non ha impedito il fallimento di MPS. Come abbiamo osservato l'ha semplicemente rimandato nel tempo. Una maggiore azione della BCE significa rimandare nel tempo i problemi attuali, fornendo carne fresca a degli zombie. Da quando gli zombie sono produttivi? Gli zombie consumano.

[...] Altre istituzioni hanno optato per tale mossa. La FED ha cominciato a pagare interessi sui depositi per aiutare a mantenere il tasso dei fondi federali vicino al suo target nel mese di Ottobre 2008 e ha rimborsato le banche con lo 0.25% sui fondi di riserva obbligatori e sulle riserve in eccesso a partire dal Dicembre di quell'anno.

Alcuni responsabili delle politiche della FED lo scorso Agosto hanno sostenuto che la riduzione del tasso potrebbe essere utile per alleviare le condizioni finanziarie. Mentre si è discusso di farlo nel mese di Settembre, molti hanno espresso la preoccupazione che una simile mossa "farebbe rischiare costose interruzioni ai mercati monetari e all'intermediazione del credito," ha detto la FED in pochi minuti pubblicati il 12 Ottobre.

Adesso arriva la parte divertente. Sentite cosa accadrebbe con un maggiore intervento da parte della BCE.

[...] "Se la BCE tagliasse il tasso dei depositi, toglierebbe un'importante opportunità di profitto alle banche," ha detto Tobias Blattner, economista di Daiwa Capital Markets Europe a Londra. In questo modo, la BCE incoraggerebbe anche "le banche a concedere prestiti all'economia reale" anche se "non c'è quasi più domanda di credito," ha detto. Blattner prevede la BCE taglierà il suo tasso di riferimento e lascierà il tasso sui depositi allo 0.25%.

Il membro del Consiglio Esecutivo della BCE Benoit Coeure ha detto il 19 Febbraio che i tassi di interesse di mercato pari a zero o inferiori "possono tradursi in una contrazione del credito".

Questo perché le banche, cercando di preservare le loro basi di deposito pagando ai clienti un ragionevole tasso di interesse, possono ridurre i prestiti alle imprese ed alle famiglie perché il ritorno è troppo basso e possono invece investire in beni ad alto rendimento.

Chi ci guadagna? Nel frattempo i mercati monetari vanno a farsi benedire.

[...] "Un tasso di deposito a zero sarà di particolare sostegno alle banche dell'Europa meridionale perché potrebbe contribuire ad incoraggiare alcuni flussi di credito," ha detto Callow. "Un tasso di deposito negativo può essere dannoso per i mercati monetari."

Tassi negativi distruggerebbero il modello di business dei fondi dei mercati monetari, che si troverebbero di fronte alla prospettiva di pagare per investire, ha detto l'economista di Societe Generale Klaus Baader. [...]



CONCLUSIONE

La soluzione dell'establishment ai guai economici odierni è una maggiore pianificazione centrale supportata dal rinvio delle correzioni necessarie attraverso una stampa monetaria in aiuto degli zombie, il tutto condito da un debito in perenne crescita. Governi e banche sono in bancarotta. Si aiutano a vicenda nella loro estenuante corsa per sopravvivere alle proprie sconsideratezze, facendo pagare il conto al resto della popolazione che ricopre il ruolo di garanzia collaterale per il proseguimento di questo spettacolo Kabuki.




Le notti insonni inizieranno di nuovo a perseguitare lo zio Ben. Nel frattempo, in Europa si spinge per una BCE che possa supervisionare direttamente le banche delle varie nazioni dell'UE, in modo da allegerire la pressione sul settore bancario. Come ciò possa permettere di ripagare debiti al di là della portata delle varie nazioni e del sistema bancario non ci viene detto.




Gli accademici continuano a sostenere questa schizofrenia monetaria, porgendo l'altra guancia all'interventismo dei pianificatori centrali: un manipolo di uomini che sa più di tutti gli altri uomini è in grado di dirigere, secondo la propria volontà, il fato dell'umanità verso la prosperità. Sono anni che ci provano, hanno implementato la strategia Keynesiana del "più della stessa cosa." Non ha funzionato. Non funzionerà mai.

I libri di testo universitari non spiegano con coerenza il sistema del cartello bancario guidato dalla banca centrale. Il loro compito è insegnare alle persone a farsi meno domande possibili e credere nel mondo fatato della "conoscenza suprema" di un manipolo di persone. Con delle cifre sui computer, distintivi e pistole essi saranno capaci di arricchirci tutti. Gli accademici sono lì per apporre un timbro di "affidabilità" a questa favola.

Fate le vostre scommesse.


giovedì 28 giugno 2012

Armi, Commercio e Sussidi

"[...] Così una misura restrittiva, mentre svantaggia l'immensa maggioranza, può temporaneamente migliorare la posizione di qualcuno. Per coloro che ne sono favoriti, la misura equivale all'acquisizione di un privilegio. Essi domandano tali misure, perchè vogliono essere privilegiati. Anche qui l'esempio più considerevole è dato dal protezionismo. L'imposizione di un dazio all'importazione onera i consumatori. Ma per i produttori domestici è un vantaggio. Dal loro punto di vista è cosa eccellente decretare nuove tariffe e aumentare quelle già esistenti. Lo stesso vale riguardo a molte altre misure restrittive. Se il governo limita — sia direttamente che attraverso la discriminazione fiscale — i grandi complessi e le società, la posizione competitiva delle piccole imprese si rafforza. Se restringe la gestione dei grandi empori e delle catene di negozi, i piccoli bottegai si rallegrano. È importante rendersi conto che il vantaggio di queste misure dura soltanto per un tempo limitato. Nel lungo andare, il privilegio accordato a una classe definita di produttori perde il suo potere di creare guadagni specifici. La branca privilegiata richiama nuova gente, la cui competizione tende a eliminare il guadagno specifico del privilegio. Così la brama dei favoriti della legge ad acquisire privilegi diventa insaziabile. Continuano a domandare nuovi privilegi perchè i vecchi perdono la loro forza."

-- Ludwig von Mises, Azione Umana (Capitolo XXIX, sezione 3)
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di Gary North


In un precedente articolo, "Conservatori Amanti delle Tasse," ho scritto su una linea invisibile nel mezzo della vostra strada. Jones vive dall'altro lato. Voi vivete dal vostro lato. Jones vi fa un'offerta per vendere qualcosa al 10% in meno rispetto a quello che vende Smith. Smith vive sul vostro lato della strada.

Smith convince Brown e Green ad imporre una tassa sulle vendite del 25% a tutto quello che Jones si offre di vendere a chiunque sul vostro lato della strada. Poi ho analizzato questa disposizione in termini di chi vince – Smith – e chi perde: voi, Jones, Green e Brown. Potete leggere questa storia qui.

Ho pensato che la metafora della linea invisibile fosse chiara. Non esiste una linea economica invisibile. C'è solo una linea giudiziaria. Le linee giudiziarie sono questioni di pistole e distintivi. Le persone da un lato della linea agiscono in una direzione. Le persone presenti dall'altra parte agiscono nella direzione opposta. E' vietato agire nella direzione sbagliata su entrambi i lati. Ma, economicamente parlando, non c'è una linea.

Allo stesso modo, c'è una linea invisibile giudiziaria attraverso il fiume Rio Grande. Ce n'è anche una lungo le coste. Ce n'è una tra il Canada e gli Stati Uniti. Queste hanno a che fare con la residenza ed il voto, tutt'e due rese questioni legali. Queste hanno a che fare con "i nostri soldi" e "i vostri soldi."

Il mio punto: non c'è una linea economica. La linea esiste come categoria giuridica, non come categoria economica. Diventa una categoria economica solo perché i politici fanno di questi linee giudiziarie delle linee economiche.

Nei giorni precedenti all'imposta sul reddito, chiunque poteva entrare negli Stati Uniti. Non c'erano i passaporti. Nel tardo XIX secolo, vi era un punto di ingresso a Ellis Island. I burocrati dell'immigrazione bloccavano l'ingresso alle persone malate. Questo significava che le restrizioni all'immigrazione erano un problema di sanità pubblica. Le autorità bloccavano gli invasori microscopici bloccando le persone che li portavano. Ma alle persone sane era permesso entrare nella nazione. Il mio bisnonno è arrivato dall'Inghilterra in questo modo. Così anche il mio suocero Armeno.



GUERRA E PASSAPORTI

Ci dimentichiamo che il passaporto Americano fu un'imposizione di due Presidenti: Woodrow Wilson e Franklin Roosevelt. Ecco il racconto da Wikipedia.

Dal 1789 fino alla fine del 1941, il governo istituì sotto la Costituzione la richiesta dei passaporti per i cittadini solo durante la Guerra Civile Americana (1861-1865) e durante e subito dopo la Prima Guerra Mondiale (1914-1918). L'obbligo del passaporto nel periodo della Guerra Civile mancava dell'autorità prevista dalla legge. Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, i passaporti vennero richiesti da un ordine esecutivo, anche se non vi era nessuna autorità statuale per tale requisito. Il Travel Control Act del 22 Maggio 1918 permetteva al presidente, quando gli Stati Uniti erano in guerra, di proclamare un obbligo di passaporto, e venne rilasciato una proclama il 18 Agosto 1918. Anche se la Prima Guerra Mondiale si concluse l'11 Novembre 1918, l'obbligo del passaporto indugiò fino al 3 Marzo 1921.

Gli autori di Wiki erano troppo educati per identificare ciò che accadde il 4 Marzo. Quello fu il giorno in cui venne presentato il presidente Harding. Ho sistemato la voce per riflettere questo. Ho aggiunto: "Il 4 Marzo, si insediò Warren G. Harding." Vedremo quanto tempo rimarrà questa aggiunta.

L'assenza di un obbligo di passaporto ai sensi del diritto degli Stati Uniti venne ristabilita tra il 1921 e il 1941. La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) portò ancora una volta alle esigenze del passaporto ai sensi del Travel Control Act del 1918. Una modifica del 1978 all'Immigration and Nationality Act del 1952 rese illegale entrare o lasciare gli Stati Uniti senza un passaporto rilasciato anche in tempo di pace.

Il periodo contemporaneo dell'obbligo del passaporto per gli Americani ai sensi del diritto degli Stati Uniti iniziò il 29 Novembre 1941.

Gli autori di Wiki erano troppo educati per identificare ciò che è successo dopo: Pearl Harbor (7 Dicembre). Accidenti, sembra che il presidente Roosevelt sapesse che stava per accadere qualcosa di grosso. Ma sto divagando.



DAZI ED IMMIGRAZIONE

L'immigration act del 1924 impose quote sugli immigrati. Perché? A causa dell'imposta sul reddito, che era stata approvata nel 1913, secondo il Procuratore Generale, sebbene non dagli elettori. (Vedere il libro in due volumi, The Law That Never Was.) Restrizioni simili vennero imposte agli immigrati in Europa.

La Prima Guerra Mondiale e le imposte sul reddito che la sovvenzionarono portarono a queste restrizioni. Quando gli immigrati sarebbero potuti diventare cittadini e votare per farsi strada nei portafogli degli altri Americani, si alzarono le barriere.

Queste barriere non scesero fino al 1965, quando Teddy Kennedy e Lyndon Johnson capirono che i figli degli immigrati Messicani nati all'interno degli Stati Uniti sarebbero diventati elettori e si sarebbero uniti ai Democratici per aiutarli ad estrarre denaro dai portafogli dei Repubblicani due decenni più tardi. Quello era l'anno in cui venne approvata una nuova legge sull'immigrazione.

Tale legge era un regalo enorme ai datori di lavoro Repubblicani. Ruppe il movimento sindacale. Gli immigrati lavoravano a basso costo negli stati "right to work." I loro prodotti potevano essere esportati al Nord – niente dazi. I Democratici non amano ricordare ai loro elettori di questo fatto. Neanche i Repubblicani. Si dà troppo credito all'odiato Teddy ed a LBJ. Ma Teddy e LBJ diedero al movimento conservatore la sua più grande vittoria nella politica interna dalla seconda metà del XX secolo: la riduzione del sindacalismo.

Questo era il lato della vittoria dell'immigrazione. L'altro lato era la mossa del Presidente Kennedy per abbassare i dazi: le famose riduzioni tariffarie GATT. I Democratici erano gli scovoli per le riduzioni delle barriere commerciali. L'invasione di merci importate spezzò la schiena al sindacalismo, che aveva invocato l'intervento del governo dopo il 1935: il Wagner Act. I mercati del lavoro Americani furono risanati dai Democratici del 1935. I Democratici lo fecero. I Repubblicani non avevano i voti. In ogni caso, l'eredità Repubblicana è sempre stata dazi elevati, un'eredità che parte da Abramo Lincoln.



CHI VINCE? CHI PERDE?

Ho fatto del mio meglio per dimostrare che gli scambi tra persone da "Questo Lato" e da "Quel Lato" dovrebbero essere una questione di libera scelta tra i singoli operatori.

Uno dei miei abbonati ha posto queste domande.

1) Se la persona da "Questo Lato" non fa calare il suo prezzo per competere con la persona da "quel lato" e le persone da "questo lato" acquistassero regolarmente da "quel lato" non ci sarebbe, il tutto a parità di condizioni e tempo, un trasferimento di ricchezza da "questo lato" a "quel lato"? E se questo trasferimento di ricchezza fosse abbastanza grande che alla fine non danneggerebbe "questo lato", non lo renderebbe magari asservito a "quel lato" ora che "quel lato" ha più ricchezza e capacità? (il presupposto è che l'uomo depravato userà la ricchezza per danneggiare i suoi vicini e il corollario che la ricchezza è una forma di difesa). Forse l'affermazione è valida fintanto che i venditori da "questo lato" diminuiranno il prezzo e faranno concorrenza ai venditori da "quel lato". Ma, il dazio conserverebbe, come minimo, la ricchezza sullo stesso lato della strada dove, presumibilmente, si ha più in comune (ad esempio, interessi da difendere) rispetto a quelli dall'altra parte della strada.

2) Cosa succede se le persone da "quel lato" hanno un desiderio di morte per la gente di "questo lato" e hanno una politica volta ad utilizzare i proventi generati dalle vendite per creare modi per distruggere "questo lato"? ... "questo lato" non sarebbe saggio a scoraggiare il commercio con "quel lato"? Questo sarebbe anti-libero scambio, senza dubbio, ma sembra piuttosto folle finanziare il proprio nemico ... in questo scenario sembra che le linee invisibili potrebbero fare la differenza?

Farò del mio meglio per rispondere a queste domande. Provengono da un'errata interpretazione dello scambio volontario. Questi errori sono l'impostazione predefinita nel pensiero maggior parte della gente. Derivano dal mercantilismo e dall'Hamiltonianismo. La gente pensa a livello nazionale in termini di "loro contro noi." Individualmente pensa in termini di "facciamo un affare."

Se la persona da "Questo Lato" non fa calare il suo prezzo per competere con la persona da "quel lato" e le persone da "questo lato" acquistassero regolarmente da "quel lato" non ci sarebbe, il tutto a parità di condizioni e tempo, un trasferimento di ricchezza da "questo lato" a "quel lato"?

Con che cosa la gente da Questo Lato acquista i prodotti? Denaro. Da dove lo prendono? Dalla produzione di qualcosa.

Così, la gente compra un elemento meno costoso dai venditori di Quel Lato. Ciò li lascia con più soldi in tasca da Questo Lato. Ora possono spenderli o investirli. Non sono più poveri rispetto a prima dello scambio. Sono più ricchi. Hanno l'oggetto che hanno comprato, più il denaro extra.

C'è un trasferimento di ricchezza verso l'altro lato: il denaro. C'è anche un trasferimento di ricchezza dall'altro lato: roba.

Il mercantilista definisce il denaro come ricchezza, e la roba come. . . che cosa? Non lo dice mai davvero. Dice solo che non è importante quanto il denaro.

David Hume (1752) ed Adam Smith (1776) argomentarono contro tutto questo. Dissero che anche la roba è ricchezza. Ma la mentalità Hamiltoniana non riesce a capirlo. Gli Hamiltoniani vogliono che gli Americani spendano la maggior parte del loro denaro in cose prodotte da produttori inefficienti e sussidiati da Questo Lato. Così, approvano imposte sui beni importati.

Il fatto è questo: se la roba importata dall'estero non fosse considerata di maggior valore rispetto al denaro esportato per pagarla, nessuno da Questo Lato comprerebbe da chiunque da Quel Lato. Nessuno è nel business della carità. Nessuno regala niente per niente nel mondo degli affari.

E che dire delle vendite non effettuate dal produttore di Questo Lato, perché non c'erano affari disponibili da Quel Lato? Non è rimasto denaro extra. Gli Hamiltoniani preferiscono ignorare questa domanda. Quel venditore non è un membro dei compari delle imprese inefficienti e protette.

Gli Hamiltoniani sussidiano le imprese nazionali che non possono competere con le imprese estere, mentre fanno morire di fame le imprese in grado di competere, ma non possono sopravvivere quando le imprese clientelari operano le vendite sul mercato interno. Non c'è denaro extra che rimane dopo lo scambio.



DIFESA NAZIONALE

Questo argomento è comune. L'ho sentito per mezzo secolo.

E, se questo trasferimento di ricchezza fosse abbastanza grande che alla fine non danneggerebbe "questo lato", non lo renderebbe magari asservito a "quella lato" ora che "quel lato" ha più ricchezza e capacità? (il presupposto è che l'uomo depravato userà la ricchezza per danneggiare i suoi vicini e il corollario che la ricchezza è una forma di difesa). Forse l'affermazione è valida fintanto che i venditori da "questo lato" diminuiranno il prezzo e faranno concorrenza ai venditori da "quel lato". Ma, il dazio conserverebbe, come minimo, la ricchezza sullo stesso lato della strada dove, presumibilmente, si ha più in comune (ad esempio, interessi da difendere) rispetto a quelli dall'altra parte della strada.

Questa è la vecchia tesi della "difesa nazionale." Ecco il fatto chiave. La difesa militare non è una questione di scambio volontario. Si tratta di armi, uniformi e coercizione. Ancora una volta, l'argomento richiama le pistole.

Domanda: Perché il governo dovrebbe permettere un qualsiasi commercio con un nemico straniero, se il problema è la guerra? Cosa ha a che fare una tassa del 20% sulle vendite con la difesa della nazione? Ora capisco. Nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, Roosevelt propose una tassa del 20% sulle importazioni di merci Tedesche e Giapponesi. Avrebbero svolto un qualche ruolo in Peoria?

Se questo argomento regge, il Congresso dovrebbe imporre un divieto del 100% al commercio. Dazi? Ciò vuol dire che dovremmo far pagare agli Americani un extra del 20% o del 30% perché il governo dall'altro lato della linea sta per nuclearizzarci? Ha senso?

Questo argomento suona sciocco. Ecco perché nessuno al Congresso ne parla mai quando si discute sugli aumenti tariffari. Nessuno ha mai invocato questo argomento in pubblico. Ma gli Hamiltoniani lo usano, perché non hanno argomenti economici validi. Prendono tutto ciò che è disponibile.

Ora, alla # 2.

Cosa succede se le persone da "quel lato" hanno un desiderio di morte per la gente di "questo lato" e hanno una politica volta ad utilizzare i proventi generati dalle vendite per creare modi per distruggere "questo lato"? ... "questo lato" non sarebbe saggio a scoraggiare il commercio con "quel lato"? Questo sarebbe anti-libero scambio, senza dubbio, ma sembra piuttosto folle finanziare il proprio nemico ... in questo scenario sembra che le linee invisibili potrebbero fare la differenza?

Questo è lo stesso argomento. Viene riaffermato con nuove parole.

Risposta: cosa avrebbe a che fare un dazio del 20% con la difesa della nazione contro la sconfitta e la distruzione?

In ogni caso, il governo Americano ha fatto il contrario nel corso degli ultimi 60 anni.



SUSSIDI ALLE ESPORTAZIONI

Nel 1961, la compagnia Bryant Chucking & Grinder venne autorizzata a vendere all'URSS le macchine che da sole facevano gli unici cuscinetti a sfera che resero possibile la costruzione delle testate nucleari MIRVed.

Cosa? Non ve lo hanno mai detto al liceo? Accidenti, mi chiedo perché no. Ecco il racconto di Antony Sutton.

La Bryant Chucking Grinder Company accettò un ordine Sovietico per trentacinque macchine Centalign-B per la lavorazione della miniatura dei cuscinetti a sfera. Tutti questi cuscinetti a sfera negli Stati Uniti, utilizzati dal Dipartimento della Difesa per i sistemi di guida dei missili, erano trattati da settantadue macchine Bryant Centalign Model-B.

Nel 1961 il Dipartimento del Commercio approvò l'esportazione di trentacinque suddette macchine in URSS, che avrebbero dato la possibilità ai Sovietici di raggiungere una capacità pari al 50% rispetto a quella degli Stati Uniti.

I Sovietici non avevano attrezzature per una tale produzione di massa, e né l'URSS né alcun produttore Europeo era in grado di produrre tali apparecchiature. Una dischiarazione del Dipartimento del Commercio che affermava che vi erano altri produttori si dimostrò imprecisa. Il Dipartimento del Commercio propose di dotare l'Unione Sovietica della capacità di utilizzare i suoi razzi a puntamento con una precisione molto superiore e quindi superare gli Stati Uniti. Successivamente, un'indagine del Congresso fornì informazioni precise non altrimenti disponibili ai ricercatori indipendenti non governativi ed alla popolazione in generale.

Perché ciò doveva essere nell'interesse nazionale? Perché rese possibile la costruzione del complesso militare-industriale multi-biliardario, 1961-1991. Quando dico "interesse nazionale," mi riferisco al'l'interesse nazionale secondo il complesso militare-industriale-congressuale. Poi, nel 1972, il Congresso approvò sovvenzioni all'esportazione verso l'URSS per fornire grano. L'agricoltura socializzata dei Sovietici aveva prodotto un'altra delle sue ricorrenti mini-colture. Questa sovvenzione all'URSS fece aumentare i prezzi dei prodotti alimentari negli Stati Uniti. Ma la politica del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti di sovvenzionare l'agricoltura, e quindi mantenere i prezzi elevati dei prodotti alimentari, era considerato coerente con l'interesse Americano, come definito dal Congresso.



CONCLUSIONE

La separazione di "Questo Lato" da "Quel Lato" esiste a causa della politica. Diventa un problema economico solo perché la politica è autorizzata ad intromettersi in questioni economiche.

L'argomento popolare Hamiltoniano a favore dei dazi per la difesa nazionale non ha senso. Un dazio del 30% ad un paese che intende distruggervi non funzionerà in Peoria. Questo è il motivo per cui non è mai stato invocato al Congresso. E' solo un altro esempio di uomini di paglia.

Se non altro, il libero scambio riduce la voglia di andare in guerra. Crea una circoscrizione domestica contro la guerra. "Fate profitti, non fate la guerra!" "Vendere gingilli. Non morire."


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 27 giugno 2012

Abbandonate la Nave - L'Eurozona Sta Fallendo Ad Un Ritmo in Accelerazione

Un inizio di settimana terrificante per il mercato azionario Europeo e Statunitense. I mercati temono che non sarà deciso nulla al prossimo vertice Europeo e che l'Eurozona possa crollare. La BCE, nel frattempo, sembra seguire una politica che mantiene la situazione vicina al panico, molto probabilmente fornirà supporto a quesi paesi dell'Eurozona che si muoveranno verso una maggiore unione fiscale e bancaria. Se davvero scoppiasse un panico, la BCE entrerebbe in gioco per tentare di calmare le acque e sostenere i mercati. La tempesta sta diventando "perfetta." Inoltre, anche il settore bancario Statunitense è esposto ad un crollo dell'Eurozona e nonostante lo zio Ben nell'ultimo periodo stesse tentando di drenare le riserve in eccesso dovrà di nuovo portare aiuto agli amanti dell'azzardo morale. Non solo, ma il pompaggio monetario è rallentato negli USA e questo significa che la ripresa nominale innescata dallo zio Ben si concluderà presto. Fate le vostre scommesse.
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di Alasdair Macleod


Non sarà una sorpresa per i lettori: le notizie che giungono dall'Eurozona peggiorano sempre di più. La realtà è che l'Irlanda, il Portogallo, la Spagna, l'Italia, il Belgio, la Grecia e la Francia (in nessun ordine particolare) sono tutti in trappole del debito da cui non c'è scampo. Una trappola del debito scatta quando il fallimento diventa l'unico risultato. Con le corporazioni, di solito questo diventa evidente da subito ed i direttori sono costretti per legge a smettere di commerciare, ma i paesi nascondono questa realtà stampando denaro. Altrimenti non c'è differenza nei due casi, nonostante ciò che i politici e gli economisti neoclassici vorrebbero farci credere. Questo è il motivo per cui sono dolorosamente consapevoli che l'Eurozona è in difficoltà, dal momento che gli stati nazionali non sono in grado di coprire e nascondere i loro obblighi stampando moneta, dopo aver ceduto questo ruolo alla Banca Centrale Europea (BCE).

La BCE è stata pensata per essere indipendente dalla politica e dalle pressioni politiche. Ma la realtà di fronte a qualsiasi banchiere centrale è che egli/ella non può rimanere a guardare mentre lascia che i politici affogano nei loro casini. I politici lo sanno, ed è ciò che c'è dietro agli attuali tentativi di abbandonare l'austerità in favore della crescita Keynesiana. Il motivo è esattamente lo stesso di quello dello spendaccione che dice al suo direttore di banca che l'unica possibilità che ha per ottenere indietro i suoi soldi è quella di aumentare lo scoperto per consentirgli di commerciare ed uscire dalle difficoltà.

Così la BCE sa, nel suo ruolo di direttore, che l'argomento è fallace. Ma a differenza dei singoli spendaccioni, i politici hanno il potere reale, e la BCE ha la responsabilità ultima di non sconvolgere il carretto delle mele. Ed è per questo che l'elezione di un nuovo presidente socialista Francese è importante. Il Presidente Hollande sta conducendo l'Europa lontano dall'austerità, e ha alleati potenti, tra cui il Presidente Obama nel suo anno di elezioni.

Purtroppo, la BCE ed i politici non hanno una corretta comprensione della loro condizione economica perché continuano ad operare nel quadro neoclassico che li ha portati in questo pasticcio. La mancanza di comprensione del rapporto tra la difficoltà di prevedere le preferenze future dei consumatori, come anche la funzione imprenditoriale ed il ruolo del tempo nei calcoli, ha portato ad una dipendenza da modelli economici sterili. Ciò non lascia spazio alla creatività dinamica ed imprevedibile della natura umana che ci dà un reale progresso economico. E' la differenza tra una corretta comprensione del ruolo del libero mercato, ed il pensiero che lo stato possa manipolarlo per ottenere un risultato preferito senza conseguenze negative. Una conseguenza importante è stata la creazione di cicli economici indotti dal credito che hanno portano a livelli crescenti di debito sia nel settore pubblico che in quello privato, motivo per cui tanti paesi sono intrappolati nelle trappole del debito. Questa affermazione dell'ovvio non è compresa da Keynesiani e monetaristi che continuano a sostenere che la soluzione è ancora più debito, più stimoli, ed evitare la deflazione a tutti i costi. E sono i Keynesiani ed i monetaristi che popolano le banche centrali e consigliano gli esponenti politici.

Questo ci porta ad una considerazione importante: nonostante ciò che i suoi funzionari dicono pubblicamente, l'austerità ha un supporto limitato all'interno della stessa BCE, in quanto viene gestita in alto da economisti neoclassici. Al contrario, il vincolo reale è la Germania, i cui risparmi dei cittadini sono in prima linea e si affacciano alla prospettiva di un terzo crollo della valuta in un secolo. Quindi è qui dove possiamo tracciare le linee: gli spendaccioni alla disperata ricerca di più soldi, una banca centrale combattuta, e la Germania.

Angela Merkel ha compiuto notevoli progressi nello spingere l'elettorato Tedesco in una direzione che è completamente contraria ai suoi istinti, giocando la carta politica del "non c'è alternativa." Con le sue notevoli capacità politiche, potrebbe essere in grado di spingere un po' di più il suo popolo, ma sta diventando sempre più difficile, perché tutti in Germania possono vedere che impegnare i risparmi reali per il salvataggio degli spendaccioni elimina semplicemente i risparmi. Non si tratta semplicemente di euro evocati dal nulla, perché la Bundesbank non può stamparli e probabilmente non lo farebbe comunque. Ma la pressione si sta intensificando, e sta per essere schiacciata dai governi come quello Inglese ed Americano, che ora sono nel panico per le conseguenze del fallimento.

È per questo che entrambi i paesi si sono mostrati in pubblico la settimana scorsa, con David Cameron che addirittura andava a visitare la Merkel di persona. Si tratta di un indizio sicuro che i governi più importanti al di fuori dell'Eurozona stanno cominciando ad aspettarsi il peggio, e se la Germania non cederà, accadrà presto.



Il Credito Bancario nell'Eurozona

Mentre vi è una situazione di stallo a livello di governo e banca centrale, questo è ben lungi dall'essere il caso del settore bancario commerciale. Il periodo di espansione del credito bancario, che ha dato luogo a livelli insostenibili di debito, si è concluso con la crisi bancaria del 2008, e da allora, le banche centrali hanno avuto a che fare con le conseguenze. I paesi dell'Eurozona che affrontano problemi oggi erano i beneficiari dell'espansione del credito bancario, e quindi sono stati colpiti dalla contrazione successiva.

Il grafico sottostante illustra come i prestiti bancari dell'Eurozona stiano crollando, e rappresenta i prestiti Europei transfrontalieri del credito bancario tra i paesi Europei, ribasati a 100 al 31 Dicembre 2007. Il totale è indicato dalla linea nera, insieme con i prestiti ai paesi dell'Eurozona selezionati.




Diventa chiaro da questa tabella perché la BCE abbia offerto la sua operazione di rifinanziamento a lungo termine lo scorso Febbraio, quando ha iniettato €530 miliardi in contanti nelle banche. La contrazione dei prestiti transfrontalieri stava accelerando, dopo aver assorbito completamente l'iniezione di Novembre di €489 miliardi. E ci dice che più iniezioni LTRO saranno molto presto necessarie.

Il quadro sottostante è più complesso di quanto mostrato dal grafico. Il prestito che viene indicato è verso sia il settore pubblico che quello privato, ed il calo dei prestiti transfrontalieri ai governi è stato parzialmente sostituito da un incremento dei prestiti concessi da fonti nazionali grazie al LTRO della BCE, e anche dalle banche Statunitensi (vedi sotto). Ma dato che le banche dell'Eurozona sono già altamente esposte ai loro singoli governi, questo aumento della concentrazione di prestiti ha indebolito il loro merito di credito; da cui il continuo declassamento delle agenzie di rating delle banche coinvolte.

Un'ulteriore preoccupazione è che l'indebitamento del governo sta spiazzando il settore privato. I mutuatari del settore privato sono stati compressi seriamente, non solo per i finanziamenti per investimenti in conto capitale, ma anche per le loro esigenze di capitale circolante. La conseguenza è che i governi con deficit di bilancio di grandi dimensioni non otterranno le entrate fiscali future previste nelle previsioni economiche.

Per questo motivo l'unica soluzione ai problemi dell'Eurozona è un giro di tagli massicci e immediati alla spesa pubblica. Senza questi tagli, la distruzione dei risparmi reali, vitali per il benessere economico della società stessa, continuerà. In passato, questa distruzione era un processo relativamente lento, ma la velocità alla quale sta accadendo ha accelerato in modo esponenziale. L'importanza di ridurre la spesa pubblica è diventata più urgente; purtroppo, l'elezione del Presidente Hollande in Francia ha ritardato questo processo.

Gli aiuti dall'estero ritardano solamente l'inevitabile ed aumentano la loro esposizione ai problemi dell'Eurozona. I prestiti ai paesi dell'Eurozona da parte delle banche Statunitensi sono aumentati in tutti i casi riportati nella tabella sottostante, anche se il totali del credito è oscillato ampiamente. Ma i prestiti totali (la linea nera) è ancora al 67% da Dicembre 2007. Un cinico potrebbe dire che la FED ha incoraggiato le banche Statunitensi ad aumentare i prestiti all'Eurozona, sulla base del fatto che nessun banchiere sano di mente avrebbe altrimenti agito in questo modo. Ma se questo è vero, la FED ha poca flessibilità per continuare con questo sostegno, dato che i banchieri commerciali diventeranno sempre più riluttanti ad impegnarvi ulteriori fondi. Ciò spiega l'interesse manifestato per l'Eurozona da parte del Presidente Obama allo stato attuale, perché se va a ramengo, ci dovrà essere un importante apporto di capitale nelle banche degli Stati Uniti per tenerle solventi. Ci siamo abituati alle migliaia di miliardi gettati in giro, ma questi rappresentano la spesa pubblica e la stampa di denaro; nel contesto delle banche di Wall Street, i quantitativi non sono piccoli, con il totale dei prestiti a fine Dicembre 2011 a $347 miliardi.




E' difficile concludere qualcosa di diverso da questo: sono state esplorate tutte le vie per la risoluzione e sono state gettate ingenti somme di denaro al problema, in gran parte senza che la popolazione ne venisse a conoscenza. La BCE ha ampliato il proprio bilancio per compensare  la contrazione dei prestiti transfrontalieri, ed altre banche centrali, in particolare la FED, hanno fatto la loro parte. La Germania ha impegnato abbastanza risparmi dei suoi stessi cittadini per riempire quello che ovviamente è un pozzo senza fondo. I nuovi investitori, eccetto gli speculatori selvaggi, sono inesistenti. E senza più un aiuto esterno, le istituzioni dell'Eurozona non hanno le risorse per evitare un collasso finanziario.

Questo aiuto esterno non c'è. Il risultato è che l'Eurozona sta fallendo ad un ritmo accelerato. George Soros è noto per aver dato all'Eurolandia tre mesi. Sarà fortunata a durare così a lungo.



Conseguenze

Anche se è impossibile prevedere l'ordine preciso degli eventi in questo crollo in accelerazione, nella Parte II: Gli Eventi Successivi Più Prevedibili, andiamo nel dettaglio degli inevitabili sviluppi che quasi certamente si presenteranno nel corso dell'agonia Europea.

Ricordate che la maggior parte dei commentatori ha scarsa comprensione della vera situazione, o sono addestrati nell'economia neoclassica (se non del tutto), e generalmente riciclano il pensiero di qualcun altro. Inoltre, tenete a mente che i politici dell'Eurozona sono disperati e non consentono passi indietro nel loro amato progetto, perché c'è il sospetto che qualsiasi regressione non solo ucciderà l'euro, ma tutto il progetto UE. Sarà fatto di tutto per evitare che i paesi lascino l'Eurozona, tra cui ignorare i problemi nella speranza che andranno via. E più sarà grande il paese, più tutti saranno risoluti affinché venga impedito a quel paese di lasciare l'Eurozona.

Cliccate qui per accedere alla Parte II della presente relazione (sintesi gratuita; richiesta iscrizione a pagamento per l'accesso completo).


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 26 giugno 2012

Il Grande Fratello di Orwell: La Polizia dell'Inghilterra Vuole un Monitoraggio Totale


"Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...

a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.


Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bispensiero... tanti saluti!"


-- Winston Smith, 1984
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di Gary North


George Orwell nel 1948 scrisse il suo romanzo, 1984. Descriveva una nazione sotto costante sorveglianza dal Grande Fratello.

La Gran Bretagna è in procinto di attuarlo, fatta eccezione per le TV a doppia ricezione.

Chiamate qualcuno al telefono? I vostri dati lo mostreranno. Le autorità saranno in grado di accedere a questi senza un mandato.

Che dire per un sito Web? Anche per questo.

Messaggi di testo ed e-mail saranno monitorati.

Il governo giura che non origlierà. No, no, no. Si limiterà ad archiviare i dati.

I dati saranno conservati per un anno.

Saranno immagazzinati per più tempo. Fidatevi. Da qualche parte, verranno memorizzati.

La proposta di legge è di 118 pagine.

L'Home Office Secretary Theresa May è l'equivalente del Procuratore Generale negli Stati Uniti. Non vuole sentir parlare di opposizione a questa legge perfettamente ragionevole.

"Le nostre proposte sono ragionevoli e limitate," ha scritto su The Sun, il quotidiano più venduto nel paese. "Daranno alla polizia e ad alcune altre agenzie un accesso ai dati sulle attività di comunicazione on-line per lottare contro la criminalità, esattamente come fanno adesso con le chiamate telefoniche e gli sms. A meno che non siate un criminale, allora non avrete nulla di cui preoccuparvi da questa nuova legge."

Negli Stati Uniti, abbiamo una Carta dei Diritti. I Padri Fondatori sapevano che avrebbero dovuto impedire al governo di assillare i cittadini se volevano che gli elettori avessero accettato la Costituzione. Sapevano dire di meglio piuttosto che, "Non avete niente di cui preoccuparvi se siete innocenti."

Gli Inglesi non hanno costituzione scritta.

I difensori dei diritti umani sono sgomenti. Il gruppo sulla privacy Big Brother Watch ha detto che la proposta ha rischiato di trasformare la Gran Bretagna in una "nazione dei sospetti." L'organizzazione per i diritti civili Liberty ha detto che la legge significherebbe lo "stoccaggio indiscriminato dei dati privati."

Cosa coinvolgerà? Un sacco di cose.

Il disegno di legge costringerebbe i provider — aziende come BT Group PLC o Virgin Media Inc. — a rintracciare da dove provengonole email, i tweet, le chiamate su Skype ed altri messaggi, chi li invia, a chi sono trasmessi, e quanto grandi sono. I dettagli dei trasferimenti dei file, le chiamate vocali, gli SMS e le conversazioni istantanee, come quelle fatte con BlackBerry Messenger, sarebbero anch'essi registrati.

Il disegno di legge richiede che i provider raccolgano gli indirizzi IP, i dettagli dell'hardware elettronico dei clienti e le informazioni degli abbonati, compresi i nomi, gli indirizzi e le informazioni di pagamento.

Quello che May non ha menzionato nel suo editoriale — e il Ministero degli Interni ha lasciato il suo comunicato stampa — era che il governo sta anche cercando di conservare la cronologia Internet dei cittadini, dando ai funzionari l'accesso alle abitudini di navigazione di circa 60 milioni di persone — tra cui le visite sensibili al medico, gli incontri, o siti web di pornografia.

Naturalmente, "è per i bambini!" Ovviamente, "è per fermare i terroristi."

I funzionari statali dicono che hanno bisogno di tutte queste informazioni per rimanere in cima ad un paessaggio tecnologico in rapida evoluzione. L'agenzia della Gran Bretagna per la protezione online dei bambini ha detto Giovedi che aveva perso un quarto del traffico utilizzato dalle reti della pornografia infantile. In un editoriale del Times di Londra dal titolo "Fidati di me, ho bisogno di conoscere le tue email," il capo di Scotland Yard Bernard Hogan-Howe ha detto che la raccolta dei dati delle comunicazioni ha svolto un ruolo nel 95% delle operazioni contro la criminalità organizzata.

Il Ministro degli Interni si è espresso in tutta franchezza. "Senza cambiare la legge, l'unica libertà che proteggeremmo sarebbe quella di criminali, terroristi e pedofili."

Se il Parlamento approva questa mostruosità, ciò invierà un messaggio: Orwell aveva ragione sulla Gran Bretagna.

Il Grande Fratello vi guarderà.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 25 giugno 2012

La morte delle banche – ed il futuro del denaro






di Detlev Schlichter


Il Cancelliere Inglese George Osborne ed il Governatore della Banca d'Inghilterra Mervin King hanno annunciato la settimana scorsa un altro round di misure di stimolo fiscale e monetario, comprese misure per facilitare il finanziamento delle banche e consentire loro di estendere più prestiti.

Se con queste misure si sperava di infondere fiducia, esse devono essere classificate come un fallimento. Abbiamo finora vissuto diversi anni con politiche monetarie espansionistiche persistenti e senza precedenti, e giri occasionali di QE, e dubito che ancora un'altra dose della stessa medicina causerà grande eccitazione. Inoltre, gli osservatori devono essere piuttosto confusi su quali sono i nostri problemi più urgenti. Non abbiamo avuto una vera crisi bancaria nel Regno Unito nel 2008 perché le banche erano troppo estese e in disperato bisogno di risanamento dei bilanci? Non è urgente ed inevitabile un periodo di sdebitamento e di ricostruzione dei coefficienti patrimoniali? Non dimentichiamo che il governo è ancora un proprietario di maggioranza di RBS e detiene una larga fetta di Lloyds-TSB. Se le banche sono ancora tenute artificialmente in vita grazie ai contribuenti ed alla banca centrale, è saggio spronarle ad espandere di nuovo i propri bilanci e creare più credito per "stimolare" la crescita?

La stessa confusione esiste in materia di politica fiscale. La crisi della Grecia non è un duro avvertimento a tutti gli altri mutuatari sovrani là fuori, che sono ugualmente e senza eccezioni su un pendio scivoloso verso l'Armageddon fiscale, che è giunto il momento di una drastica riduzione della spesa e di una fondamentale riforma fiscale? Se la Banca d'Inghilterra o il governo si assumono il rischio di credito nelle ultime misure aggiuntive, allora il contribuente è in una situazione difficile.

Niente di tutto questo infonderà fiducia, non nell'economia e non nelle banche, e certamente non nella politica. Il quotidiano Britannico "The Independent" titolava: "King preme il pulsante del panico," cosa che io considero una descrizione piuttosto appropriata.



Le banche sono dinosauri parastatali

Una cosa è ormai chiara anche all'osservatore più distratto: le banche non sono imprese capitalistiche. Nella loro attuale incarnazione hanno poco a che fare con il libero mercato e non c'è posto per questo. Oscillano costantemente tra due posizioni: Un momento sono un protettorato dello stato in disperato bisogno di sostegno da parte della stampa dello stato o dei fondi dei contribuenti illimitati, dove, in assenza di tale sostegno, ci troveremmo presumibilmente di fronte alla temuta ricaduta sociale di un totale collasso finanziario; un momento dopo sono un comodo strumento per la politica dello stato, affinché quest'ultimo venga alimentato con riserve bancarie ampie e con bassi tassi di interesse per creare ancora più credito a buon mercato e favorire la fabbricazione di una certa crescita artificiale. O le banche sono le regine permanenti del sistema monetario fiat, o sono leve convenienti per i pianificatori centrali macro-economici. In ogni caso, le imprese capitalistiche hanno un aspetto diverso.

Le banche centrali e le moderne banche a denaro fiat sono semplicemente una macchia sul sistema capitalista. Affinché il capitalismo operi agevolmente devono, in ultima analisi, essere rimosse. Credo che la logica di fondo del capitalismo funzionerà in questa direzione. Personalmente, credo che il tentativo di "riformare" il sistema attuale è uno spreco di tempo e di energia. E' particolarmente disdicevole per i libertari poiché corrono il rischio di essere infettati con i ceppi dello statalismo che corrono attraverso il sistema. Sostituiamo questo sistema con qualcosa di meglio. Con un sistema monetario basato sul mercato.

Quando e come esattamente il sistema attuale finirà, nessuno può dirlo. Credo che siamo nell'inning finale. In tutto il mondo, tutte le principali banche centrali hanno ora fissato i tassi di interesse a zero o vicino allo zero ed utilizzano i propri bilanci in un disperato tentativo di evitare che i loro sistemi bancari fortemente indebitati si contraggano o collassino potenzialmente. Se pensate che tutto questo è solo temporaneo e che passerà senza intoppi quando l'economia finalmente si "riprenderà", allora siete probabilmente sotto farmaci, o avete dato ascolto per troppo tempo agli economisti mainstream che sono, nella maggior parte dei casi, felici di operare come apologeti del sistema attuale.

Credo ancora nella possibilità che, ad un certo punto, qualcuno spingerà l'acceleratore monetario a tavoletta; l'ultimo QE che spingerà il sistema giù dal burrone. Questo sarà il momento in cui i banchieri centrali scopriranno – e lo scopriranno nel modo più difficile – che la loro capacità di stampare denaro fiat può anche essere illimitata, ma che la fiducia della popolazione in questa moneta fiat non lo è di certo. L'intero sistema salterà in aria come una palla di fuoco iperinflazionata, il che è stata la fine della maggior parte degli esperimenti precedenti con sistemi a denaro fiat totali, tutti gli altri si sono conclusi con un ritorno volontario alla moneta-merce prima che la popolazione perdesse la totale fiducia nel sistema. E la prospettiva di un ritorno volontario ed ufficiale ad un gold standard sembra minima al momento. Tuttavia, questo non è l'argomento di questo saggio.



Il futuro del denaro

Spesso mi viene chiesto, che cosa verrà dopo dopo che il sistema attuale sarà crollato? Dovremo tornare al baratto? – No. Ovviamente, una moderna economia capitalistica ha bisogno di un sistema monetario funzionante. La mia speranza è che dalle ceneri del sistema attuale sorga un nuovo sistema monetario che sia interamente privato e non gestito dagli stati – e che non abbia la diabolica alleanza stato-banca al suo interno, un'alleanza che esiste in opposizione a tutto ciò che il libero mercato rappresenta. Nessuno può dire di preciso a che cosa assomiglierà questo nuovo sistema. La sua forma e caratteristiche saranno alla fine decisi dal mercato. In questo campo, come in altri, ci sono pochi limiti alla capacità inventiva ed all'ingegno umano. Ma possiamo già porre alcuni punti concettuali su un tale sistema, e dovremmo contemplare la perfezione di tale sistema ora, mentre il vecchio sistema è in agonia.



Un gold "standard" privato ...

I sistemi monetari di libero mercato, in cui l'offerta di moneta è fuori dal controllo politico, è probabile che siano sistemi in cui il denaro è proprio una merce di quantità limitata e piuttosto anelastica. Sembra improbabile che un mercato completamente libero concederebbe a qualsiasi soggetto privato il diritto di produrre denaro (cartaceo o elettronico) secondo volontà e senza limiti. Il sistema attuale è insolito in questo senso e non è chiaramente una soluzione di libero mercato. Non è nemmeno sostenibile.

I candidati più ovvi sono l'oro e l'argento, che hanno operato come denaro per migliaia di anni. Potremmo immaginare un moderno sistema al cui centro ci sono aziende private che offrono l'immagazzinamento di oro ed argento, probabilmente in una varietà di giurisdizioni (Zurigo, Londra, Hong Kong, Vancouver). Intorno a questo nucleo di metallo monetario immagazzinato, un sistema finanziario è costruito affinché utilizzi le ultime tecnologie di informazione e di pagamento per facilitare i trasferimenti di proprietà in questa base monetaria in modo facile, sicuro e conveniente tra chi sceglie di partecipare a questo sistema (Sì, ci sarebbero carte di credito, bonifici e pagamenti internet o con telefonia mobile. Non ci sarebbero, tuttavia, riunioni del FOMC, nessun governatore della Banca d'Inghilterra che scrive lettere al Cancelliere, e nessuna politica monetaria!).

Queste compagnie che immagazzinano oro e argento sono imprese bancarie? — Beh, potrebbero diventare banche. In realtà, questo è come è iniziato il nostro sistema bancario attuale. Ma ci sono differenze importanti su cui dirò un paio di cose dopo. In ogni caso questo sarebbe denaro sonante, internazionale, privato ed apolitico. Sarebbe denaro capitalista.



... O Bitcoin

Un'altra soluzione potrebbe essere private denaro virtuale, come ad esempio Bitcoin.

Bitcoin è denaro immateriale, soldi su internet. Si tratta di un software.

Bitcoin può essere pensato come una merce crittografata. I singoli Bitcoin possono essere creati attraverso un processo che si chiama "mining". Coinvolge una certa potenza di calcolo, ed il complesso algoritmo al centro di Bitcoin rende la creazione di ulteriori Bitcon più difficile (e più costosa) più Bitcoin ci sono già in esistenza. L'offerta complessiva di Bitcoin è limitata a 21 milioni di unità. Di nuovo, ciò è fissato dall'algoritmo, che non può essere alterato.

Così, la creazione di denaro Bitcoin è interamente privata, ma non gratuita e non è illimitata. La maggior parte delle persone, naturalmente, non "minerà" mai i Bitcoin, così come sotto il gold standard la maggior parte delle persone non minava l'oro. La gente acquisirà Bitcoin attraverso il commercio, attraverso lo scambio di beni e servizi per Bitcoin, quindi utilizzando i Bitcoin per le altre transazioni.

Bitcoin è una moneta forte. La sua offerta è anelastica, e non sotto il controllo di un organismo emittente. E' "denaro" veramente capitalista ed internazionale – ovviamente ciò presuppone che la popolazione sia disposta ad usarlo come moneta.

Ci sono naturalmente una serie di domande che circondano Bitcoin che non possono essere trattate in questo saggio: E' sicuro? L'algoritmo può essere modificato o danneggiato ed i Bitcoin, quindi, essere contraffatti? I "wallet" virtuali in cui sono archiviati i Bitcoin sono sicuri? – Queste sono domande per un esperto di sicurezza informatica o un crittografo, ed io non sono nessuno dei due. La mia tesi è concettuale. Il mio obiettivo non è quello di analizzare Bitcoin in quanto tale ma di ragionare sulle conseguenze di una moneta merce virtuale, che ritengo fattibile in linea di principio, e suppongo semplicemente – per amore della discussione – che Bitcoin è già la soluzione. Se questo sia vero, non lo posso dire. Lo deve decidere – ancora una volta – il mercato.

Però c'è una domanda per l'economista: Bitcoin potrebbe essere ampiamente accettato come moneta? Ciò non contraddirebbe il teorema della regressione di Mises, in cui si afferma che nessuna forma di denaro può nascere come un mezzo di scambio pronto; che qualunque sia la sostanza monetaria (o non-sostanza), deve avere avuto un qualche altro uso come merce prima del suo primo utilizzo come moneta. Il mio contro-argomento qui è il seguente: l'analogia è la banconota, che è nata non come una merce ma come uno strumento di pagamento, vale a dire, un credito nei confronti del proprio denaro che era l'oro o l'argento, all'epoca. Le banconote vennero inizialmente utilizzate come un modo più conveniente per trasferire la proprietà in oro o argento. Una volta che le banconote iniziarono a circolare ampiamente e vennero generalmente accettate come mezzi di scambio nel commercio, la copertura dell'oro potè essere eliminata e le banconote ancora continuarono a circolare come moneta. Erano diventate denaro.

Allo stesso modo, Bitcoin può essere pensato, inizialmente, come una tecnologia di pagamento, come un dispositivo comodo ed economico per trasferire la proprietà in denaro cartaceo dello stato. (I Bitcoin possono al momento essere scambiati per la cartamoneta a vari cambi.) Ma poiché l'offerta di Bitcoin è limitata mentre l'offerta di moneta cartacea dello stato si espande costantemente, il valore di cambio dei Bitcoin è destinato a salire. E ad un certo punto, i Bitcoin potrebbero iniziare ad essere commerciati come moneta.

Un sistema monetario costruito su denaro forte, internazionale ed apolitico, sia in forma di un sistema aureo privato sia in forma di Bitcoin, sarebbe un vero e proprio sistema capitalista, un sistema che facilita lo scambio libero e volontario tra soggetti privati e le imprese all'interno e attraverso le frontiere, un sistema che è stabile e fuori dal controllo politico. Ci sarebbero molti vantaggi per l'utente del denaro ma ci sarebbe un ruolo piccolo per le attuali banche, il che mostra in che misura le banche sono diventate una creatura dell'attuale sistema monetario fiat dello stato e di tutte le sue incongruenze.



Le banche traggono profitto dalla creazione di moneta

Le banche operano a riserva frazionaria bancaria (FRB), il che significa che prendono i depositi che dovrebbero essere sicuri e liquidi, e quindi pagano quel poco di interesse ai depositanti, e li usano per finanziare i prestiti che sono illiquidi e rischiosi, e quindi pagano alla banca un interesse elevato. Attraverso il processo della riserva frazionaria, le banche ampliano l'offerta di moneta nell'economia; diventano produttrici di denaro, il che è, ovviamente, redditizio. Molti economisti mainstream accolgono la FRB come un modo per espandere la moneta ed il credito e "stimolare" l'ulteriore crescita, ma come hanno argomentato in modo convincente la Scuola Valutaria in Gran Bretagna nel XIX secolo ed in particolare la Scuola Austriaca sotto Mises e Hayek nel XX secolo (e come spiego io in dettaglio su Paper Money Collapse – The Folly of Elastic Money and the Coming Monetary) questo processo non solo è rischioso per le banche individuali, è destabilizzante per l'economia nel suo complesso. Deve provocare cicli di boom-bust.

Non si può escludere che le banche potrebbero operare a FRB anche in un sistema aureo privato o con Bitcoin. Tuttavia, in assenza di un supporto mediante una banca centrale che funziona come prestatore di ultima istanza la FRB sarebbe molto limitata, in effetti. Sarebbe troppo pericoloso per le banche abbassare i loro coefficienti di riserva (almeno a livelli piuttosto bassi) poiché ciò aumenterebbe il rischio di una corsa agli sportelli bancari.

A volte mi hanno detto che sono troppo critico nei confronti delle banche centrali e dello stato, e che dovrei dirigere la mia ira verso le banche "private" ed "avide", perché sono le banche "private" che creano tutti i soldi attraverso la FRB. Certo. Ma la FRB è solo possibile sulla scala in cui è stato condotta negli ultimi decenni perché le banche sono supportate – ed anche attivamente incoraggiate – nelle loro attività a FRB da una banca centrale che funge da prestatore di ultima istanza, in particolare dato il fatto che la banca centrale ha oggi il pieno ed illimitato controllo sulle riserve di denaro fiat della banca. In un sistema di denaro forte (oro o Bitcoin), anche se le banche stesse hanno avviato la loro banca centrale che funge da prestatore di ultima istanza, tale entità non potrebbe creare maggiori riserve auree o riserve di Bitcoin e quindi fornire supporto illimitato alle banche.

La FRB è particolarmente improbabile che si sviluppi in un'economia Bitcoin, in quanto non vi è alcuna necessità di un deposito, di servizi per la custodia e per il deposito, e di tutti i servizi che comportano il trasferimento delle materie prime del sistema monetario (siano esse oro o biglietti cartacei statali) in altre forme più convenienti di mezzi di scambio, come il denaro elettronico in grado di facilitare le transazioni a grandi distanze. Il proprietario dei Bitcoin ha un account che sia simile al suo account di posta elettronica. Egli lo gestisce da se ed immagazzina i suoi stessi Bitcoin. E Bitcoin è denaro che è già pronto all'utilizzo per qualsiasi operazione, in qualsiasi parte del mondo, semplicemente via internet. La banca come intermediario può essere bypassata. L'utente Bitcoin assume il controllo diretto del suo denaro. Può accedere ai propri Bitcoin ovunque, semplicemente tramite la carta SIM nel suo smartphone.

L'enorme crescita della FRB è stata resa possibile dalla difficoltà di trasferire in modo sicuro su lunghe distanze l'oro fisico o i biglietti cartacei fisici. Questo ha creato un potente incentivo a mettere il denaro fisico nelle banche, e una volta il denaro fisico era nelle banche diventava "riserve" da utilizzare per la creazione di ulteriori asset monetari.

La canalizzazione dei risparmi verso gli investimenti reali è molto importante, ma ricordate che la FRB è qualcosa di completamente diverso. Essa prevede la creazione di moneta e di credito senza alcun risparmio reale e volontario a sostenerli. La FRB non solo è inutile, è destabilizzante per l'economia nel suo complesso. Sotto il gold standard, ha creato cicli economici. Sotto il sistema di denaro fiat illimitato e delle banche centrali che fungono da prestatori di ultima istanza, ha creato il super-ciclo, che ora è nel suo doloroso stadio finale.



Le banche fanno soldi dai sistemi di pagamento

Quando di recente ho preso accordi per un viaggio in Africa ho trattato direttamente con gli operatori turistici locali, cosa che, oggi, può essere fatta facilmente ed economicamente con l'aiuto della posta elettronica, di internet e di skype. Eppure, quando si trattava di pagare i tour operator Africani ho dovuto passare attraverso un processo che non è cambiato molto dal 1950. Non solo erano coinvolte le banche Inglesi ed Africane, ma anche le banche di corrispondenza a New York. Questo ha richiesto tempo e, naturalmente, è costato denaro in forma di costi aggiuntivi.

Immaginate avremmo potuto usare l'oro o Bitcoin! Il pagamento sarebbe stato così facile e veloce come tutte le e-mail. Non ci sarebbe stato nessun tasso di cambio, e piccole commissioni (forse nel caso dell'oro) o nessuna commissione (nel caso di Bitcoin).

Un altro esempio: L'anno scorso ho dato un webinar al Ludwig von Mises Institute (LvMI). Il LvMI si trova ad Auburn, Alabama, ho condotto il seminario da casa mia a Londra, l'addetto tecnologico del LvMI sedeva a Taiwan, ed i partecipanti al seminario si trovavano in tutto il mondo. Tutto questo è ora possibile – a buon mercato, rapido e conveniente – grazie alla tecnologia. Eppure, quando il LvMI mi ha pagato l'onorario doveva passare attraverso alcune banche – di nuovo, banche di corrispondenza a New York – c'è voluto un po' di tempo e costi aggiuntivi. E l'onorario dal LvMI è stato pagato in una valuta che non posso utilizzare direttamente nel mio paese.



Le banche fanno i soldi col nazionalismo monetario

Gli storici d'economia futuri avranno pietà di noi per aver lavorato in un mosaico globale strano ed inefficiente di valute cartacee locali – e per aver ingenuamente creduto che questo rappresentava l'apice del capitalismo moderno. Oggi, ogni governo vuole avere la propria moneta cartacea locale e la propria banca centrale locale, e gestire la propria politica monetaria (ovviamente, sulla base di monete fiat locali perfettamente elastiche). Questo è naturalmente un grande impedimento al commercio internazionale ed al libero flusso dei capitali.

Se voglio spendere i soldi che ho ottenuto dal LvMI e spenderli dove vivo (in Inghilterra), devo scambiare i dollari del LvMI per sterline. Posso farlo solo se trovo qualcuno che è disposto a prendere il lato opposto di tale operazione, qualcuno che è disposto a vendere sterline per dollari. L'esistenza di numerose monete re-introduce necessariamente un elemento di parziale baratto nel commercio basato sul denaro. Certo, il mercato fx giornaliero e multi-biliardario può fare al caso mio, ed in modo rapido ed economico, ma questo mercato è solo una soluzione di ripiego, un servizio molto sviluppato per affrontare nel miglior modo possibile le inefficienze del nazionalismo monetario. La soluzione migliore, più efficace e capitalista sarebbe quella di utilizzare lo stesso mezzo di scambio in tutto il mondo. Il gold standard era un sistema monetario molto superiore in questo senso. Passare dal gold standard internazionale ad un sistema con una moltitudine di valute cartacee gestite dallo stato significava regressione economica, non progresso.

Cento anni fa, si poteva prendere il treno da Londra a Mosca ed usare le stesse monete d'oro per tutto il percorso per il pagamento. Non c'era bisogno di cambiare i propri soldi nemmeno una volta. (Per inciso, non si aveva bisogno nemmeno di un passaporto!)

Il concetto di "economia nazionale" che ha bisogno di una "moneta nazionale" è sempre una finzione. Così anche l'idea che le economie funzionano meglio se il denaro, i tassi di interesse ed i tassi di cambio sono accuratamente manipolati dai burocrati locali. (Questa finzione è ancora diffusa da molti economisti che si guadagnano da vivere con questo sistema.) Il problema più grande con la politica monetaria è che non esiste una cosa come la politica monetaria. Ma nel mondo di oggi sempre più globalizzato, queste finzioni sono del tutto insostenibili. Il capitalismo trascende i confini, e quello di cui ha bisogno per prosperare è semplicemente denaro forte, apolitico e quindi internazionale. Denaro come strumento adatto all'interazione umana volontaria ed alla cooperazione, e non uno strumento per la politica.

Le banche traggono beneficio dall'attuale segregazione monetaria. Traggono costantemente profitto dal cambio di una moneta cartacea per un'altra e dai cambi in valuta estera. Le compagnie non finanziarie che operano a livello internazionale sono inevitabilmente costrette a speculare sui mercati valutari o a pagare per costose strategie di copertura (pagando di nuovo le banche per fornirli).



Le banche fanno i soldi con la speculazione

Non c'è, naturalmente, nulla di sbagliato con la speculazione in un libero mercato. Tuttavia, in un mercato veramente libero ci sarebbero poche possibilità di speculazione. Oggi il forte coinvolgimento dello stato nei mercati finanziari, l'esistenza di numerose monete di carta, il tutto gestito per uso domestico a fini politici, e la volatilità costante che viene generata dalla politica monetaria e fiscale creano grandi opportunità per la speculazione. Inoltre, il denaro facile che le banche centrali forniscono generosamente per sostenere la loro FRB sovra-estesa è utilizzato da molte banche per speculare negli asset finanziari, spesso anticipando la mossa successiva delle autorità monetarie con cui queste banche hanno un rapporto stretto. E in misura considerevole, le banche passano il denaro a basso costo dalle banche centrali ai clienti dei loro fondi speculativi.

Ricordate che subito dopo il crollo della Lehman, le banche d'investimento Goldman Sachs e Morgan Stanley, che in precedenza avevano evitato i depositi ed i servizi bancari al dettaglio ma erano sempre state pesantemente coinvolte nel commercio dei titoli, ottennero rapidamente le autorizzazioni bancarie al fine di beneficiare dalla rete di sicurezza che lo stato fornisce alle proprie banche.



Le banche canalizzano i risparmi negli investimenti

Sì, in qualche modo continuano a fare questo, e questa è davvero una funzione importante di intermediari finanziari. Tuttavia, gli asset manager possono fare la stessa cosa, e lo fanno senza mescolare questi servizi con la FRB e la creazione di denaro. In generale, il settore della gestione patrimoniale è molto più trasparente su come si alloca gli asset dei suoi clienti, ha una chiara responsabilità fiduciaria di questi asset, e non può usarli come "riserve". Nell'economia aurea o di Bitcoin del futuro, sarete, ovviamente, liberi di destinare alcuni dei vostri soldi ad asset manager che gesticono gli investimenti per voi.



Conclusione

Sono stato troppo duro con le banche? – Forse. I banchieri, in loro difesa, diranno che non sono la fonte di tutte queste inefficienze, che semplicemente aiutano i loro clienti ad affrontare le inefficienze di un sistema monetario progettato e politicizzato dallo stato – e che raccolgono i risultati legittimi per l'aiuto fornito. – Va bene. In una certa misura, possono avere ragione. Ma è molto chiaro che la dimensione, i modelli di business, le fonti di redditività, ed i problemi delle banche moderne sono unicamente ed intimamente legati all'attuale sistema monetario cartaceo completamente elastico. Come ho cercato di mostrare, anche se il sistema monetario cartaceo fosse stato destinato a durare – e certamente non è così – le forze del capitalismo, la ricerca costante di soluzioni migliori, più efficienti e durature, insieme al progresso tecnologico, avrebbero posto enormi pressioni del mercato sull'attuale settore bancario negli anni successivi, in ogni caso. Ma dato che il nostro sistema attuale non è il risultato delle forze di mercato tanto per cominciare, che un sistema di monete elastiche e locali non è necessario, che è sub-ottimale, inefficiente, instabile, e insostenibile, e che è già nel suo stadio finale, ho pochi dubbi sul fatto che le banche moderne faranno la fine del dodo. Saranno nei prossimi decenni ciò che le industrie del carbone e dell'acciaio sono state nei decenni dal 1960 al 1990. Sono dinosauri parastatali, unite fino al midollo con la burocrazia e la politica, gonfie e dipendenti dal denaro a basso costo e dai contributi statali. Sono mature per la mietitura.

La fine del sistema monetario cartaceo offrirà grandi opportunità ad una nuova generazione di imprenditori moentari. In questo ruolo, potrei vedere imprese di immagazzinamento d'oro, aziende tecnologiche, fornitori di servizi di pagamento con Bitcoin e società di gestione degli asset. Se alcuni di questi uniscono le forze, le opportunità saranno grandi. Il mondo è pronto per un sistema monetario alternativo, e quando l'attuale sistema collasserà sotto il peso delle sue contraddizioni, ci sarà qualcosa lì che prenderà il suo posto.

L'attuale economia a denaro fiat è matura per una certa "distruzione creativa" Schumpeteriana.

Nel frattempo, la svalutazione della cartamoneta continua.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/