mercoledì 18 febbraio 2015

Attenzione all'illusione monetaria che distruggerà la vostra ricchezza





di James Rickards

[Il concetto di "illusione monetaria" è già stato discusso da Jim Rickards su queste pagine. Allora l'ha trattato solo di sfuggita. Oggi, invece, ne approfondisce i risvolti e spiega perché rappresenti un pericolo per l'economia e per la sicurezza della vostra ricchezza. Leggiamo...]


Quando pensiamo ad un'illusione monetaria, di solito ci viene in mente un prestigiatore che fa uscire $100 da un cappello che un momento prima era vuoto. In realtà l'illusione monetaria è un concetto di lunga data che ha un significato rilevante se si è un risparmiatore, un investitore o un imprenditore.

L'illusione monetaria è un trucco, ma non uno di quelli che si vedono sui palchi. Si tratta di uno stratagemma con cui le banche centrali possono distorcere l'economia e distruggere la vostra ricchezza.

L'illusione monetaria inganna gli individui e li porta a confondere prezzi reali e prezzi nominali. Le persone finiscono per ignorare l'inflazione. Gli esempi sono ovunque.

Supponiamo che voi siate un ingegnere edile che lavora per una società di gestione immobiliare e guadagnate $100,000 l'anno. Immaginate ora di ottenere un aumento del 2%, così da guadagnare $102,000 l'anno. La maggior parte delle persone direbbe di stare meglio. Ma se l'inflazione fosse del 3%, il reddito di $102,000 varrebbe solo $98,940 rispetto al punto di partenza.

Avete ricevuto $2,000 d'aumento in termini nominali, ma avete subìto un taglio di stipendio da $1,060 in termini reali. La maggior parte delle persone direbbe di stare meglio grazie all'aumento, ma in realtà starebbe peggio perché ci perderebbe in potere d'acquisto. La differenza tra la vostra percezione e la realtà è un'illusione monetaria.

L'impatto dell'illusione monetaria non si limita a salari e prezzi. Si estende a qualsiasi flusso di cassa, compresi i dividendi e gli interessi. Si estende ai prezzi di asset come azioni e obbligazioni. Qualsiasi aumento nominale deve essere al netto dell'inflazione se si vuole smascherare l'illusione monetaria.

Il concetto di illusione monetaria, come soggetto di studio economico e di politica, non è una novità. Nel 1928 Irving Fisher, uno dei più famosi economisti del XX secolo, scrisse un libro intitolato The Money Illusion. Il concetto di illusione monetaria può essere fatto risalire al saggio di Richard Cantillon del 1730, Essay on Economic Theory, anche se Cantillon non usò esattamente quell'espressione.

Gli economisti sostengono che l'illusione monetaria non esiste. Secondo loro, invece, le decisioni vengono prese in base alle "aspettative razionali". Questo significa che una volta che si percepisce l'inflazione, o ce la si aspetta in futuro, si sconterà il valore del proprio denaro e lo si investirà o spenderà in base al suo valore intrinseco atteso.

Come accade gran parte delle volte nell'economia moderna, questo punto di vista funziona meglio a scuola piuttosto che nel mondo reale. Gli esperimenti dei comportamentisti dimostrano che un taglio del 2% dei salari, con un livello dei prezzi inalterato, viene considerato "ingiusto". Un aumento del 2%, invece, con un'inflazione al 4%, è considerato "giusto".

In realtà i due risultati sono economicamente identici in termini di potere d'acquisto. Il fatto che la gente preferisca un aumento piuttosto che un taglio dello stipendio, porta ad ignorare che l'inflazione rappresenta l'essenza dell'illusione monetaria.

L'importanza dell'illusione monetaria va al di là del mondo accademico e degli esperimenti delle scienze sociali. I banchieri centrali utilizzano l'illusione monetaria per trasferire ricchezza da voi — risparmiatori e investitori — ai debitori. Lo fanno quando l'economia non cresce perché c'è troppo debito. I banchieri centrali cercano di usare l'inflazione per ridurre il valore reale del debito e dare ai debitori un certo sollievo nella speranza che essi possano spendere di più facendo riprendere l'economia.

Naturalmente questa forma di sollievo va a scapito dei risparmiatori e degli investitori che vedono declinare il valore dei propri asset. Facciamo un altro esempio per capire il punto.

Supponiamo che un debitore nel 2007 abbia acquistato una casa da $250,000 con un acconto di $50,000 e un mutuo da $200,000 con un tasso teaser basso. Oggi la casa vale $190,000, un calo del 24% in valore, ma il mutuo è ancora di $200,000 perché il tasso teaser non prevedeva l'ammortamento.

Questo proprietario risulta "sommerso" — il valore della sua casa vale meno del mutuo che sta pagando — e in risposta alla sua condizione ha ridotto la sua spesa. In questo scenario supponiamo che ci sia un altro individuo, un risparmiatore senza mutuo e che abbia $100,000 in banca i quali non ricevono alcun interesse a causa della ZIRP della FED.

Supponiamo che il governo approvi una legge con cui vengono confiscati $15,000 al risparmiatore affinché siano consegnati al debitore in modo che possa ripagare il suo mutuo. Ora il risparmiatore si ritroverà solo $85,000 in banca, ma il debitore avrà una casa da $190,000 con un mutuo di $185,000 e una prospettiva futura più luminosa.

Il risparmiatore starà peggio e il debitore starà meglio, il tutto grazie al trasferimento di $15,000. Gli americani considererebbero gravemente iniqua questa legge, e i politici che l'avrebbero approvata verrebbero inseguiti coi forconi.

Ora supponiamo lo stesso scenario, ma questa volta diciamo che per cinque anni la Federal Reserve abbia supervisionato un tasso di inflazione del 3%, per un totale del 15%. Il risparmiatore possiederebbe ancora i $100,000 in banca, ma in potere d'acquisto ora varrebbero solo $85,000 a causa dell'inflazione.

Il mutuatario avrebbe ancora un mutuo da $200,000, ma il peso del debito sarebbe solo di $170,000 in termini reali al netto dell'inflazione. Meglio ancora, il valore della casa potrebbe aumentare di $28,000 se va di pari passo con l'inflazione, portandola ad un valore di $218,000 e dando di nuovo al debitore un equity positivo.

I due casi sono economicamente identici. Nel primo caso, il trasferimento di ricchezza si ottiene attraverso il sequestro e nel secondo caso il trasferimento di ricchezza si ottiene con l'inflazione. Il risparmiatore sta peggio e il debitore sta meglio in entrambi i casi. Mentre la confisca è considerata politicamente inaccettabile, l'inflazione al 3% l'anno viene a malapena notata. In effetti, l'inflazione è una tassa nascosta utilizzata per trasferire ricchezza dai risparmiatori ai debitori senza il mal di testa politico di un vero e proprio aumento delle tasse.

Perché le banche centrali, come la FED, perseguono politiche di illusione monetaria? La risposta coinvolge un'altra teoria accademica che non ha riscontri nel mondo reale. La FED ritiene che i debitori sommersi siano ad un livello di reddito inferiore rispetto ai risparmiatori e agli investitori. Questo significa che il debitore dispone di quella che viene chiamata "propensione marginale al consumo più alta", o PMC.

La PMC misura quanto una persona spende per ogni dollaro di ricchezza che guadagna. Se si guadagnano $1,000 e si decide di spenderne $50, la PMC sarà del 5%. Se non si spende nulla dopo aver guadagnato altri $1,000, la PMC sarà dello 0%.

La teoria accademica afferma che i debitori più poveri hanno una PMC superiore rispetto ai risparmiatori ricchi. Ciò significa che se l'inflazione trasferirà ricchezza dai risparmiatori ai debitori, la spesa totale salirà perché i debitori potranno spendere più denaro rispetto a quanto avrebbero speso i risparmiatori. Si dice che ciò vada a beneficio dei debitori e dei risparmiatori, perché i primi guadagnano da una ricchezza maggiore, mentre i secondi guadagnano da una spesa complessiva maggiore sottoforma di posti di lavoro, entrate commerciali e prezzi delle azioni. Tutto questo renderebbe l'inflazione un effetto esclusivamente vincente.

Questa teoria suona bene, ma ha gravi difetti. Considerando alla stessa stregua tutti i risparmiatori, la teoria non riesce a distinguere tra i risparmiatori veramente ricchi e i risparmiatori della classe media. Può anche essere vero che se siete un risparmiatore molto ricco, avete una PMC molto bassa. Se state spendendo una certa quantità di denaro in vacanze e vini buoni e la FED ruba parte dei vostri risparmi attraverso l'inflazione, è probabile che spenderete lo stesso ammotnare in vacanze e vini buoni.

Ma se fate parte della classe media che sta arrancando tra coniugi disoccupati, costi scolastici dei figli, assistenza sanitaria e tasse sulla proprietà più elevate, il risparmio e gli investimenti sono un'àncora di salvezza che non potete permettervi di perdere. Se i risparmi sono erosi dall'inflazione, il dolore economico reale crescerebbe e potreste tagliare la spesa. Non esistono pasti gratis.

Cantillon nel 1730 evidenziò un difetto ancora più insidioso nel ragionamento della banca centrale. Disse che l'inflazione non si muove in modo uniforme nell'economia. Si muove con ritardi, qualcosa che anche Milton Friedman disse negli anni '70. L'inflazione, secondo Cantillon, si muove in cerchi concentrici da un piccolo nucleo di persone ad un gruppo sempre più ampio di individui.

Pensate alle onde che si sviluppano quando gettate un sasso in uno stagno. Cantillon disse che i ricchi e i potenti sono nel cerchio interno e vedono per primi l'inflazione. Questo dà loro il tempo di prepararsi. La classe media si trova nei cerchi esterni e vede l'inflazione più tardi. Sono le vittime di un potere d'acquisto perduto.

Questo Effetto Cantillon spiega il perché gli investitori facoltosi, come Warren Buffett, stanno comprando hard asset come ferrovie, petrolio e gas naturale che conserveranno valore quando l'inflazione colpirà. Oggi le misure ufficiali dell'inflazione sono basse, ma quelli nel cerchio interno l'hanno già vista arrivare, proprio come disse Cantillon.

Se siete in quei cerchi più grandi, è possibile che vogliate rimanere con portfoli contenenti azioni e obbligazioni il cui valore verrà diluito dall'inflazione. Potreste non accorgervene finché non sarà troppo tardi. L'illusione monetaria inganna gli investitori.

L'illusione monetaria ha quattro fasi. Durante la prima fase la bance centrale getta le basi dell'inflazione, ma la maggior parte degli investitori non lo nota. Questa è la fase "euforica", dove le persone contano i loro guadagni nominali ma non vedono attraverso l'illusione.

La fase due è quando l'inflazione diventa più evidente. Gli investitori apprezzano ancora i loro guadagni nominali e presumono che l'inflazione sia temporanea e che le banche centrali "abbiano tutto sotto controllo".

La terza fase è quando l'inflazione comincia a scappare di mano e le banche centrali perdono il controllo. L'illusione svanisce. Il risparmio e altri flussi finanziari a reddito fisso, come le assicurazioni, le rendite e gli assegni pensionistici, perdono rapidamente valore. Se sarete in possesso di hard asset prima della terza fase, verrete risparmiati... altrimenti sarà troppo tardi perché i prezzi degli hard asset schizzeranno in alto prima che l'illusione monetaria possa svanire completamente.

Infine la quarta fase prevede una biforcazione. Una strada porta all'iperinflazione, come nella Germania di Weimar o nello Zimbabwe. In tal caso il denaro cartaceo e i flussi di cassa vengono distrutti e nascerà una nuova moneta dalle ceneri di quella vecchia. L'alternativa è la terapia d'urto che Paul Volcker impose nel 1980. In tal caso vengono lasciati aumentare i tassi di interesse fino al 20% per uccidere l'inflazione... ma nel processo si rischierà di uccidere l'economia.

In questo momento siamo alla fine della fase uno, avvicinandoci alla seconda. L'inflazione è presente in piccole dosi e la gente se ne accorge a malapena. I risparmi vengono confiscati lentamente, ma gli investitori sono ancora confortati dalle bolle speculative in azioni e negli immobili. Siate furbi e cominciate a comprare qualche assicurazione contro l'inflazione sotto forma di hard asset prima che la fase tre mandi il prezzo di tali beni alle stelle.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Ciao Francesco, ottimo articolo. Aggiungerei anche il seguente aspetto.

    Si pensi ad un risparmiatore che abbia investito 10.000 euro in azioni nel 2005.
    Se ipotizziamo che dal 2005 ad oggi (2015) l'inflazione sia stata pari al 5% all'anno, quei 10.000 euro del 2005 oggi corrisponderebbero a 16.289 euro (ossia 10.000*[1,05^10 anni]) per il semplice effetto dell'inflazione.

    Ebbene, se invece l'investitore si ritrovasse oggi con soli 15.000 euro (ossia in perdita REALE di 1.289 euro) e decidesse di liquidare le proprie azioni, egli dovrebbe pure pagare il 26% di imposte sul capital gain NOMINALE di 5.000 euro.

    In sostanza, il risparmiatore dovrebbe versare allo Stato 1.300 euro di imposte su un guadagno NOMINALE (immaginario, fittizio) di 5.000, pur avendo egli subito una perdita REALE (tangibile, effettiva) di 1.289 euro.

    E questo in contrasto anche con l'art. 53 della Costituzione, che recita "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Capacità contributiva che, ricordiamo, sia secondo la dottrina che secondo la giurisprudenza costituzionale dovrebbe essere "effettiva ed attuale".

    Insomma, il risparmiatore ne esce cornuto e mazziato.

    A.

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  2. http://www.zerohedge.com/news/2015-02-23/ex-plunge-protection-team-whistleblower-governments-control-markets-there-no-price-d

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