mercoledì 23 agosto 2017

Lo stato non ha fatto nulla di buono per Bitcoin





di Jeffrey Tucker


Il rapporto di cambio tra il dollaro e il bitcoin ha infine superato i $2,000. Ciò in parte grazie alla nuova domanda internazionale dovuta al grande panico del ransomware nel 2017. Sembra che questo sia stato il catalizzatore per portare il BTC ad un nuovo livello.

Molte persone che finora avevano scartato bitcoin hanno iniziato ad usarlo e l'hanno usato per scambiare cose per la prima volta.

Tale storia mi ricorda la teoria di Bernard Mandeville secondo cui il vizio può nutrire l'ingegnosità.

Questo traguardo non è diverso da molti fattori che hanno portato all'ascesa di bitcoin negli ultimi otto anni. Venne rilasciato come un rifugio sicuro dalla crisi finanziaria del 2008. Se un calo dei valori immobiliari può minacciare le fondamenta della finanza mondiale, quanto può essere sicuro il nostro attuale sistema monetario? I tempi erano maturi per qualcosa di nuovo.

Internet ci aveva mostrato come fare quasi tutto meglio di prima. Sicuramente sarebbe stato lo stesso per i sistemi di pagamento. Il denaro non era stato modernizzato in cento anni. Quanto alle carte di credito, oggi funzionano proprio come dopo la Seconda Guerra Mondiale: terze parti valutano la vostra fiducia e vi danno fiducia in base alla vostra identità. Non eravamo andati tanto oltre questo modello di base.



Denaro rivoluzionario

Poi è arrivato bitcoin. Con il suo sistema di pagamento, scambiate diritti di proprietà con prodotti digitali scarsi (sì, merci, in questo caso, è una metafora per una finzione matematica) in modo peer-to-peer senza l'intermediazione di terze parti. In altre parole, funziona esattamente come funziona il denaro quando acquistate latte presso il negozio. La vostra identità non importa. La carta è un proxy per la proprietà di beni reali.

Ma è ancora meglio, perché non dovete effettivamente essere lì per farlo accadere. Ogni qual volta due persone sul pianeta con accesso a Internet vogliono trasferire diritti di proprietà attraverso una cosa digitale, possono farlo. Ciò rende Bitcoin – il numeraire che fa funzionare il sistema del libro mastro – una valuta globale.

Bitcoin non ha mai chiesto di essere valorizzato in virtù della sua esistenza. Si è presentato agli attori di mercato e ha chiesto loro di giudicare. Dieci mesi dopo la sua nascita, è apparso il primo prezzo pubblicato in bitcoin: qualcuno, da qualche parte, ha ritenuto preziosa questa cosa. Il mercato stesso – non un decreto, non un'imposizione da parte degli intellettuali e non un consenso sociale – è la fonte del valore di bitcoin.

Naturalmente sono stati i primi utenti a cui è toccata una prova di fede che hanno dato a bitcoin la credibilità più robusta. Inizialmente era prezioso per i commercianti di erba e questo molto tempo prima che molti usi della marijuana diventassero legali per molti americani. Poi è stato utilizzato per altri scopi che coinvolgono escort e altro ancora.

Non credo che questo possa essere un motivo di imbarazzo per bitcoin. È il percorso che seguono molte innovazioni.



Anche gli hacker lo amano

È quindi possibile capire il perché gli hacker lo avrebbero scelto come valuta preferita. Nessun tasso di cambio tra i Paesi. Niente terze parti a bloccare l'accesso. Nessun limite alle persone che possono utilizzare e trasferire la roba. Gli hacker sono stati abbastanza intelligenti: preferivano questa valuta ad ogni altra valuta esistente che invece è monitorata, controllata e limitata dagli stati.

Bitcoin è stato benedetto nei suoi primi giorni da funzionari statali che pensavano che non sarebbe andato da nessuna parte. Gli anni passavano mentre cresceva un'atmosfera di negligenza benigna nei suoi confronti. Questa è stata la fonte della sua sofisticazione crescente e commerciabilità. Bitcoin non ha bisogno dello stato per prosperare; Bitcoin ha bisogno che lo stato si tolga dalla sua strada.

La maggior parte del tempo lo stato non ha interferito, fino al 18 marzo 2013, quando la Financial Crimes Enforcement Network ha imposto norme rigorose per la conversione tra bitcoin e dollari.

Queste impostazioni normative hanno avuto un effetto devastante sullo sviluppo del mercato. Centinaia di imprenditori hanno intravisto un'occasione. All'improvviso si diceva che se fossero andati avanti con i loro piani, sarebbero stati trattati come criminali. Molti si sono tirati indietro. Il mercato libero dello scambio bitcoin/dollari era praticamente al termine.



Una spina nel fianco

Le cose sono andate così per tutta la storia di bitcoin. Fintanto che rimanete nell'ecosfera delle criptomonete, siete al sicuro e c'è solo innovazione. Passando da dollari a bitcoin e viceversa, emergono problemi.

Non intendo problemi tecnologici, naturalmente. Bitcoin può gestirli. Il problema deriva dal desiderio dello stato di far funzionare bitcoin come un vecchio sistema di pagamento. Vuole una parte di ogni nuova fonte di ricchezza, il che significa che vuole seguire ogni strumento monetario, in particolare quello che è nuovo ed innovativo.

Bitcoin sta diventando denaro? Bisogna dare allo stato la sua parte. Ma c'è chi si oppone a questa mossa.

Poche innovazioni sono state salutate con una tale incredulità dall'inizio fin nei periodi di crescita e sviluppo. Ora bitcoin è fortemente radicato nella finanza moderna ed è pronto ad essere un leader nel futuro dei sistemi di pagamento. Non importa cosa possa fare ora lo stato, bitcoin ha un futuro brillante.

Abbiamo bisogno di una moneta globale, non statale, affidabile, sicura, universalmente disponibile, non mediata dall'autorità finanziaria e legata alla proprietà reale. Non sapevamo di averne bisogno – e non sapevamo che fosse tecnicamente possibile farlo in ambito digitale – fino a quando non è arrivato bitcoin. Ora lo sappiamo e non possiamo tornare indietro.

Funziona proprio bene da solo. Tutto quello che lo stato può fare – ora come in passato – è rallentarne la crescita ed impedire al futuro di presentarsi in orario.

Certo, molte parti interessate nello spazio di bitcoin favoriscono un qualche coinvolgimento dello stato, solo per porre fine all'incertezza giuridica che continua ad ingabbiare l'innovazione e le infrastrutture che ci stanno dietro. Ciò è tragico, ma comprensibile nei momenti in cui tutte le attività umane sono o imposte oppure proibite. Bisogna sperare che le criptovalute stesse riescano a cancellare anche questo presupposto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/

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