lunedì 9 aprile 2018

Quali conseguenze avrà il tentativo di rinormalizzare la politica monetaria americana?

Dopo la puntata 23, ieri sono tornato ospite della puntata 96 del podcast di Francesco Carbone, “Il Truffone”. Si è parlato di come la Federal Reserve stia cercando di riportare i tassi d'interesse e il proprio bilancio a livelli “normali”, tuttavia ha già causato qualche scossone sui mercati mostrando in maniera evidente quanto sia difficile tirare il freno ad una politica monetaria che ha nutrito un enorme schema di Ponzi fatto di bolle finanziarie seriali. Si è analizzato, quindi, come siamo arrivati fin qua, cosa sta succedendo e come questa fase potrebbe concludersi con la disfatta della pianificazione centralizzata nel settore monetario e finanziario.

Buon ascolto: http://iltruffone.com/it096-quali-conseguenze-avra-il-tentativo-di-rinormalizzare-la-politica-monetaria-americana/


2 commenti:

  1. Adesso che zia Janet ha lasciato l'Eccles Building vede le bolle.

    Questo è un segno che l'economia mondiale è arrivata alla fine del "ciclo del credito". La FED sta cercando di "rialzare" i tassi d'interesse e di restringere le condizioni finanziarie. Le aziende deboli stanno iniziando a trovare difficoltà nel rifinanziare i loro debiti. E quelle che ci riescono devono affrontare costi dei prestiti più elevati. Alcuni settori vengono colpiti più duramente di altri, come la vendita al dettaglio di materiali edili, ma le bancarotte si stanno ora diffondendo in altri settori, come i prestatori subprime per le auto.

    Le insolvenze dei mutui subprime legati alle automobili sono aumentate al tasso più alto dall'ottobre 1996. Più in generale, lo spike delle società che stanno ricorrendo al Chapter 11 è aumentato del 63% su base annuale, con il numero di società in bancarotta vicino a quello visto l'ultima volta nel 2011.

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